Una «situazione esplosiva e a forte rischio»: così Franco Corbelli, leader del movimento Diritti civili, definisce la realtà dei penitenziari calabresi. «Proprio meno di 48 ore fa – sostiene Corbelli – avevo fatto la mia ultima denuncia sul drammatico problema delle carceri, sul sovraffollamento, sulle condizioni disumane dei detenuti, sul dramma dei detenuti malati e sul rischio suicidi. Purtroppo sono stato facile profeta. Avevo previsto e denunciato con forza – aggiunge – il rischio concreto di suicidi, quello che poi è accaduto dilì a poche ore in un carcere calabrese, a Castrovillari. Quello che inquieta, allarma e dovrebbe preoccupare tutti, istituzioni e amministrazione penitenziaria, è che altri casi di suicidio potrebbero verificarsi se non si interviene subito per affrontare i drammatici problemi del sovraffollamento, delle persone recluse gravemente malate, dellecondizioni disumane» dei detenuti. Questi ultimi, prosegue il leader di Diritti civili, sono «costretti in molti casi a convivere (e sopravvivere) in 7-8 in una cella di 20 metri quadri, di 5 passi per 4, con due tavolini, sette sgabelli, tre letti a due piani e una piccola branda singola, un bagno, una doccia, un lavello. Bisogna non chiudere gli occhi di fronte al dramma delle carceri e considerare che dentro quelle celle ci sono degli essere umani, spesso incensurati, in attesa di giudizio e arrestati anche per piccoli reati».».
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