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Se l`unico “taglio” colpisce la Cultura

«Nell`impegno doveroso e costante di portare la cultura al centro dello sviluppo economico e civile della Calabria, le associazioni possono avere un ruolo fondamentale». Un ruolo così “fondamentale…

Pubblicato il: 18/10/2011 – 18:36
Se l`unico “taglio” colpisce la Cultura

«Nell`impegno doveroso e costante di portare la cultura al centro dello sviluppo economico e civile della Calabria, le associazioni possono avere un ruolo fondamentale». Un ruolo così “fondamentale” che – zac! – l`assessorato regionale le riduce a un quarto di quelle esistenti. Associazioni e fondazioni, anche storiche e attive da decenni, sono finora gli unici soggetti realmente ghigliottinati in un anno e mezzo di promesse di lacrime e sangue arrivate dal Palazzo: andando a memoria, si va dai costi della politica da rivedere al ribasso ma solo dalla prossima legislatura, ai carrozzoni che restano e anzi devono fare un po` di posto anche alle fondazioni “in house”, nuovo trend in espansione, per arrivare alla pensione dei politici che sarà tagliata mentre si gonfierà la busta paga – come ha raccontato il numero del Corriere della Calabria in edicola – con uno strano meccanismo di compensazione.  
L’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, nell`informare della sforbiciatura nell’Albo regionale delle associazioni (dove sono stati iscritti 117 soggetti, tra associazioni, circoli, centri studi e fondazioni), ci ha tenuto a sottolineare che «prima di questa revisione c`erano 697 iscritti. Le istanze di iscrizione o di aggiornamento sono state 233, delle quali 116 respinte per mancanza dei requisiti. Ogni anno saranno previste due finestre per presentare la domanda di iscrizione: la prima entro il 30 giugno, la seconda entro il 31 dicembre. Per riorganizzare secondo criteri di qualità l`intero settore, la giunta regionale – informa una nota – ha deliberato che per l’accesso all’albo sono fondamentali tre elementi: valore economico delle attività culturali realizzate; presenza sulla stampa qualificata; operatività da almeno un anno. Per tutte le associazioni iscritte è prevista una puntuale verifica periodica» che «diventerà condizione essenziale per l’ottenimento dei fondi regionali».
L`operazione avviata a cavallo dell`estate dall`assessorato regionale ha causato più di una lamentela già nelle settimane passate. Alcuni soggetti tagliati fuori dai finanziamenti (le blasonate fondazioni Seminara e Falcomatà in testa), durante un incontro a Lamezia ai primi di settembre avevano levato gli scudi: la presidentessa della Fondazione Seminara, Caterina Cordiano, in quell`occasione denunciò di aver avuto problemi nella comunicazione con il Palazzo («Noi la certificazione l`abbiamo spedita, tocca a voi verificarla»). Sul “declassamento” della fondazione Seminara – in compagnia di altri 3 soggetti per i quali è stata annunciata «l`abrogazione delle norme che prevedevano la possibilità di ricevere finanziamenti dalla Regione» – è stato ancora più duro Vincenzo Gallizzi, ex presidente della Provincia di Reggio e attuale sindaco di Maropati: «La scelta della Regione denota miopia politica e inesperienza scientifica, faremo una battaglia di civiltà e cultura. Nessuno ci può insultare».
Tagliare i rami secchi, sì. Ma nel frattempo si conferma la leadership di Imes (la Fondazione, appunto, in house oggi presieduta da Armando Vitale, preside del liceo “Galluppi”, creata da Carmine Donzelli e Piero Bevilacqua e con Mimmo Cersosimo tra i primi collaboratori): Andrea Perrotta, uno dei membri del consiglio di amministrazione, è anche uomo della struttura dell`assessore Caligiuri, a sua volta membro del cda di Imes. Soggetto non a caso “capofila” nell`organizzazione della Settimana delle fondazioni (dal 24 al 29 ottobrw) e risultata, a luglio, prima nella graduatoria dei 29 progetti ammessi e finanziati dalla Regione, con 84 punti e il 100% della cifra richiesta; una graduatoria sulla quale, peraltro, pendono tre ricorsi.

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