CATANZARO Diventa definitiva la condanna a dieci anni di reclusione per il ragazzo di etnia rom, che all`epoca dei fatti era minorenne, ritenuto l`esecutore materiale dell`omicidio di Massimiliano Citriniti, lo studente ucciso nel 2009 a Catanzaro nei pressi di un centro commerciale. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dal difensore dell`imputato, l`avvocato Gregorio Viscomi. Nell`udienza di ieri il procuratore generale aveva chiesto la conferma della condanna e il rigetto del ricorso della difesa. In primo grado il ragazzo era stato condannato alla pena di 14 anni e 15 giorni di reclusione. Un omicidio, quello di Citriniti, che secondo la ricostruzione dell`accusa, sarebbe avvenuto a seguito di un banale scherzo di Carnevale. La vittima, infatti, avrebbe spruzzato della schiuma da barba addosso al minorenne. Da qui sarebbe scoppiata una lite prima dentro al centro commerciale, e ripresa all`esterno più tardi. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti si è trattata di un`aggressione preordinata del gruppo di cui faceva parte il minore. Un piano di aggressione attuato con precisa divisione dei compiti, alcuni bloccavano il gruppo che stava uscendo dal centro commerciale mentre altri allontanavano il Citriniti per poterlo poi aggredire da solo. Il giovane studente venne così spinto in una zona isolata e quì arrivò il fendente che lo trafisse al petto, uccidendolo praticamente sul colpo. A poche ore dal delitto le indagini condussero i poliziotti della Squadra mobile a casa di Cosimo Berlingieri, dove la moglie di quest`ultimo affidò loro il figlio minorenne, ammettendo subito che era stato coinvolto nello scontro avvenuto alle “Fornaci”. Per Cosimo Berlingieri e Gianluca Passalacqua il processo è ancora in corso il processo davanti alla Corte d`assise dove sono stati rinviati a giudizio. La prossima udienza è stata fissata per l`11 novembre.
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