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Cosenza, il bubbone degli affitti

COSENZA Cecilia Cimino ha piazzato una tenda davanti al Comune. Lo stesso che l`ha messa in un palazzo fatiscente, dove il soffitto è rinforzato da un telo e suo figlio, schizofrenico, secondo gli …

Pubblicato il: 19/10/2011 – 19:06
Cosenza, il bubbone degli affitti

COSENZA Cecilia Cimino ha piazzato una tenda davanti al Comune. Lo stesso che l`ha messa in un palazzo fatiscente, dove il soffitto è rinforzato da un telo e suo figlio, schizofrenico, secondo gli assistenti sociali non può restare. Cecilia deve trovare una soluzione per sé e per la sua famiglia. Palazzo dei Bruzi deve aiutarla. Ma deve anche aiutarsi. Perché, tra le pieghe degli affitti corrisposti dal Comune ai proprietari degli edifici che ospitano le famiglie assistite, si nascondono sprechi (e cifre) intollerabili. Sul punto, l`opposizione ha intenzione di andare fino in fondo. E si affida alle parole di Cataldo Savastano, ex assessore alle Politiche del Welfare nella giunta guidata da Salvatore Perugini. Savastano conosce bene i contratti e ricorda gli impegni di Palazzo dei Bruzi per quegli edifici. Uno dei casi più eclatanti riguarda proprio l`edificio in via Rivocati occupato dalla famiglia di Cecilia Cimino (e da altre sette nuclei familiari). Il Comune paga l`affitto da 20 anni. E Savastano ricorda bene la cifra: «Costa 115mila euro all`anno e il contratto è incredibilmente conveniente per i proprietari dell`immobile, che non hanno neppure l`obbligo di pagare per eventuali lavori di ammodernamento e ristrutturazioni». Il punto è che la gestione Perugini aveva “tagliato” quel contratto: «Dopo un sopralluogo dei vigili del fuoco che ne aveva decretato l`inagibilità – spiega ancora l`ex assessore –, avevamo deciso di cancellare l`impegno, avviando una procedura per trovare una nuova sistemazione. Avevamo anche ricevuto offerte da cinque agenzie: saremmo riusciti a sistemare le stesse famiglie spendendo 32mila euro, ma poi la procedura si è bloccata». Ma il Comune non dovrebbe più pagare. Lo dice Giovanni Cipparrone (Sel), che va oltre: «Chiederemo di vedere i documenti. E se salterà fuori che l`amministrazione paga ancora per quel palazzo, non ci resterà che andare alla Procura della Repubblica». L`ex presidente della II circoscrizione aggiunge un`allusione: «Sappiamo bene che familiari di personaggi molto in vista della sanità cosentina hanno quote nelle società proprietarie di questi palazzi cadenti». Si parla del palazzo “Pianini-Bilotti”, e il nome del personaggio in vista nella sanità salterà fuori nei prossimi giorni: «Lo comunicheremo dopo aver visionato gli atti».
Ma i fermenti nel settore immobiliare e dei lavori pubblici non si fermano qui. Con il bubbone degli affitti che sembra sul punto di esplodere, Cosenza attende di conoscere che fine abbia fatto il progetto del Ponte di Calatrava («sappiamo che vogliono spostare il sito, ma stiamo ancora pagando le aziende?») e vive con ansia la posa della prima pietra della cittadella pensata per ospitare i rom, nei pressi di via Popilia. Qui, ancora Cipparrone preannuncia grosse grane: «Progetti del genere si fanno coinvolgendo i cittadini, altrimenti i rischi sono altissimi».

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