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Il bavaglio ai giornalisti e il sindaco "ombra" di Reggio

di Paolo Pollichieni

Pubblicato il: 22/10/2011 – 15:32
Il bavaglio ai giornalisti e il sindaco "ombra" di Reggio

Solidarietà a Sebastiano Vecchio che, per chi non lo conoscesse, ed immagino saranno tantissimi, è, o almeno lo è sulla carta, il presidente del consiglio comunale di Reggio Calabria.
Solidarietà perché la figuraccia l`ha fatta e continua a farla lui, delegittimato nel ruolo e nei poteri dal sindaco Demetrio Arena e dal sindaco ombra Giuseppe Scopelliti.
E` ora che ogni protagonista di questa tragica commedia di Reggio e del suo “modello” abbia il giusto ruolo e non quello virtuale. Vecchio non è il presidente del consiglio comunale, se lo fosse non poteva accadere che gli ordini ai vigili urbani partissero dal sindaco Arena e non da lui. Ne consegue che anche le scuse presentate da Vecchio sono irricevibili: si dovrebbe scusare chi ha dato l`ordine di identificare e poi espellere un giornalista ed allontanare i fotoreporter dalla casa che dovrebbe essere di tutti i reggini e non solo di quelli simpatici al sindaco ed al sindaco ombra.
E sì, caro Arena, perché ormai è chiaro a tutti che c`è un sindaco ombra a tirare le fila delle cose, a dettare i tempi delle reazioni, a stabilire come, cosa e quando comunicare.
Del resto eravamo già in allarme dopo aver letto le gravissime riflessioni del sindaco Arena che, non pago della annosa censura elevata attorno alle nefandezze del “modello Reggio” invoca anche un “oblio perpetuo” paventando in caso contrario addirittura problemi di ordine pubblico.
Che cosa intende dire Arena? Forse che se la gente sapesse cosa è accaduto in questi anni nelle segrete stanze di palazzo San Giorgio a Reggio tornerebbero le “barricate”? Oppure intende paventare altro?
E chi deve dimostrare di volere il bene alla città è chiamato a dire, finalmente, parole di verità oppure a continuare nella menzogna appoggiandosi a poteri che dovrebbero controllare e sancire invece di ammorbidire ed occultare?
Arena deve solo sperare che i reggini non leggano mai le nefandezze elencate nelle relazioni degli ispettori ministeriali ma nel nutrire questa speranza non può contare sulla complicità, che di questo si tratterebbe, del Corriere della Calabria.
Se ne faccia una ragione.
E soprattutto si ricordi che quelli che stavano attendati con Gheddafi e gli baciavano pure la mano in mondovisione, oggi se la cavano con un cinico “sic transit gloria mundi”…

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