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Porto, Raffa sbarca a Roma ma Misiti e Scopelliti lo boicottano

GIOIA TAURO Fronti interni al centrodestra calabrese, ancora una volta fra loro contrapposti sull`asse Catanzaro-Roma, stanno condizionando di nuovo pericolosamente le strategie per il rilancio del…

Pubblicato il: 24/10/2011 – 18:18
Porto, Raffa sbarca a Roma  ma Misiti e Scopelliti lo boicottano

GIOIA TAURO Fronti interni al centrodestra calabrese, ancora una volta fra loro contrapposti sull`asse Catanzaro-Roma, stanno condizionando di nuovo pericolosamente le strategie per il rilancio dell`area portuale-industriale di Gioia Tauro. La manifestazione di questo riproposto contrasto nella coalizione di governo, mentre la crisi nel distretto non accenna a placarsi e le compagnie marittime contattate dal governatore Scopelliti scappano, si è avuta nella riunione che il presidente della Provincia di Reggio Calabria, il pidiellino Giuseppe Raffa, è riuscito a far convocare stamattina dal Dipartimento dello sviluppo delle economie territoriali nella Capitale. Al vertice, importante perché servito a fare il punto della situazione rispetto ai colpevoli ritardi sull`applicazione dell`Accordo di programma quadro gestito dalla Regione, non si è presentato il viceministro Aurelio Misiti, né la vicepresidente della giunta regionale calabrese, Antonella Stati, di solito delegata a seguire l`intera partita gioiese. Per conto della giunta regionale non ha partecipato, seppure invitato, l`assessore Antonio Caridi e il punto di vista dell`ente è stato rappresentato dall`unico delegato presente, Achille Molinari, referente tecnico della conferenza stato-Regioni. Un significativo boicottaggio politico della riunione romana che su sollecitazione di Raffa era stata messa a punto nei minimi particolari dall`organismo che fa capo alla presidenza del consiglio dei ministri, e che la dice lunga sul grado di incomunicabilità, distacco, separatezza politica che divide al suo interno la coalizione che governa il Paese e la Calabria, rispetto alle strategie da mettere in atto per superare la crisi del porto e delle zone industriali. E se la diserzione della vicepresidente Stasi in qualche modo poteva essere nell`aria, il governatore infatti vede col fumo negli occhi ogni iniziativa promossa dalla Provincia reggina e non esita a impedire ai suoi uomini di parteciparvi, sorprende moltissimo la scelta di Misiti per il quale la riunione operativa convocata nella sede dell`ex task force del governo poteva segnare il debutto nelle vesti di viceministro su fatti che riguardano la Calabria. Raffa, comunque, non procede in solitaria verso la ricostruzione del ruolo nevralgico che il suo ente un tempo aveva avuto nella concertazione su Gioia Tauro. Fra gli altri hanno infatti risposto sì all`appello del direttore Alessandro Di Loreto, i sindacalisti delle sigle Cgil, Cisl e Sul – delle segreterie nazionali e locali – il presidente della Camera di commercio reggina, Lucio Dattola, il presidente del consorzio Asi, Pino Gentile. Soprattutto due le questioni tecniche emerse e affrontate nel lungo vertice, per la cui organizzazione era stata certamente preziosa l`opera diplomatica svolta a Roma dal parlamentare pidiellino Nino Foti, che si sta confermando per Raffa quell`efficace “ministro degli Esteri” che sin dall`inizio del mandato era apparso. Tanto spazio ai molto pungenti rilievi emersi a proposito dei ritardi e dei silenzi della Regione attorno all`Apq e alla “sfida” diplomatica lanciata dalla Provincia che, esclusa dalla definizione del documento di programmazione che prevede una spesa di poco inferiore ai 500 milioni di euro, sta riuscendo a rientrare nella concertazione su Gioia Tauro attraverso il  Contratto d`area, di cui è principale soggetto attuatore per conto del governo. Dopo le contestazione dei sindacati, che attraverso Annibale Fiorenza e Nino Calogero avrebbero lamentato le scarse informazioni che la Regione fornisce sullo stato di attuazione dell`Apq, Sergio Parrella, direttore generale del ministero dello Sviluppo economico, avrebbe spiegato di aver preteso dal delegato degli uffici regionali un incontro almeno mensile sull`argomento. Il ministero l`ha spuntata, quindi, ma non ci sarebbe traccia in alcun verbale di questi incontri periodici, segno evidente che permarrebbero anche dopo le sferzate del ministero segnali di resistenza da parte della Regione. Il discorso sull`auspicabile sblocco dell`Apq è diventato ancora di più fondamentale perché, come gli intervenuti hanno avuto modo di apprendere direttamente dal direttore Alfredo Posillipo, sarebbero disponibili 25 milioni di euro destinati alle imprese che, però, possono essere sbloccati solo se viene realizzato almeno il 35% delle opere infrastrutturali previste dall`Apq. Questo quindi sembrerebbe il risultato operativo più importante fra quelli emersi dall`incontro, che segna per il futuro il rientro in gioco della Provincia che, a questo punto, essendo interessata alla possibile riproposizione alla metodologia del Contratto d`area – il cui rifinanziamento però compete al governo – dovrà essere tenuta al corrente dalla Regione sulle difficoltà che l`ente sta incontrando. L`Apq, infatti, non è partito, stante il disimpegno fin qui manifestato da Rfi che gestisce la progettazione del grosso delle opere infrastrutturali previste nell`Accordo di programma (280 milioni di euro). «Vorremmo capire – ha dichiarato Raffa in una nota – se ci sarà possibile recuperare il ruolo che ci compete, agendo come volano e soggetto attuatore di politiche di sviluppo sul territorio». Di Loreto ha aggiornato i lavori ad un prossimo incontro già convocato fra 15 giorni, per discutere la stipula di un eventuale protocollo aggiuntivo al Contratto d`area, mentre secondo alcune indiscrezioni trapelate Nino Foti sarebbe pronto a presentare una interrogazione pesantissima circa i ritardi di Rfi per l`attuazione dell`Apq. Insomma, il braccio di ferro politico interno al centrodestra continua, certamente favorito anche dalla pilatesca partecipazione dell`autorità portuale all`incontro, disertato dal presidente Giovanni Grimaldi, il quale ha delegato uno degli architetti che lavorano per l`ente che, ovviamente, quando si è trattato di dover riferire sulla dotazione finanziaria per l`applicazione dei progetti ha preferito non sbilanciarsi. «Per combattere la crisi in Calabria e nella Piana, abbiamo preso atto che c`è ancora molta improvvisazione e che le azioni risolutive sono ben lontane» ha infatti commentato in una nota il segretario nazionale del Sul, Antonio Pronestì, a proposito dei veti incrociati – palesi e nascosti – registratisi nella riunione.

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