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L`associazione mafiosa diventa un reato in tutta l`Europa

Strasburgo vota una risoluzione che chiede tra l’altro l’estensione del reato di associazione mafiosa a tutti gli stati Ue e l’istituzione di un procuratore antimafia europeo. Se le mafie di casa n…

Pubblicato il: 25/10/2011 – 16:37
L`associazione mafiosa diventa un reato in tutta l`Europa

Strasburgo vota una risoluzione che chiede tra l’altro l’estensione del reato di associazione mafiosa a tutti gli stati Ue e l’istituzione di un procuratore antimafia europeo.
Se le mafie di casa nostra, e non solo, operano ormai su un piano compiutamente transnazionale, la politica è chiamata a rispondere per le rime con misure di contrasto che trascendono i confini statali. E’ questo, in sintesi, il messaggio lanciato stamane dal Parlamento europeo con una corposa risoluzione votata quasi all’unanimità. «Abbiamo scritto una pagina storica» s’è rallegrata la relatrice del testo Sonia Alfano, eurodeputata dell’Italia dei Valori. Un proclama che non ha nulla di enfatico a giudicare dalla lunga lista di azioni che Strasburgo chiede alla Commissione europea di tramutare in una proposta legislativa coerente. Anche perché è la prima volta nella sessagenaria biografia dell’assemblea comunitaria che la parola “mafie” è esplicitamente menzionata in un suo documento ufficiale. «Si tratta di un dettaglio di enorme forza simbolica» ha scandito la Alfano a margine del voto, accompagnata dai colleghi Rita Borsellino e Salvatore Iacolino.
Punta di diamante del documento è l’estensione del reato di associazione mafiosa a tutto il territorio Ue. Alla quale si affianca la richiesta di un regolamento europeo che interdica alle società condannate per mafia di partecipare ad appalti pubblici in tutti i 27 stati membri. E per dare il buon esempio ci mette la faccia anche il Parlamento europeo stesso: non solo istituirà in tempi rapidi una commissione parlamentare antimafia, ma domanda norme ferree per escludere dalle liste delle prossime elezioni per Strasburgo tutti i candidati sui quali pende una sentenza per mafia. E ancora, viene reclamato un quadro giuridico unico per la confisca dei beni mafiosi e il loro riutilizzo in attività di pubblica utilità.  
La risoluzione interessa in maniera preponderante l’Italia più degli altri paesi? Sbagliato, ha ribattuto la Alfano ai giornalisti stranieri, perché «le mafie si sono da tempo lanciate alla conquista dei territori europei». Di qui la citazione obbligata alla strage di Duisburg e alla ‘ndrangheta, che non «è solo largamente presente in Belgio e Germania ma anche in paesi “insospettabili” come la Svezia».
Il documento, non per caso, menziona più d’ogni altra organizzazione la cupola calabrese ricordando come rappresenti «la mafia più radicata nei paesi dell`Ue e nel mondo, il cui utile annuo si aggira intorno ad almeno 44 miliardi di euro».
Cosa che giustifica l’appello dei deputati europei a rafforzare la cooperazione tra i vari organi investigativi comunitari (Olaf, Europol, Eurojustice) e le autorità di polizia e giudiziarie nazionali, nonché l’istituzione di un procuratore antimafia europe. Nella speranza che la Commissione recepisca in tempi rapidi l’intero corpo di proposte del parlamento.

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