Laganà Fortugno: «Preoccupano i tagli alla Dia»

«Le preoccupazioni espresse dalla Fondazione Caponnetto, in merito al taglio dei finanziamenti che lo Stato mette a disposizione della Dia, la Direzione investigativa antimafia, vanno condivise e sottoscritte. Il progressivo assottigliarsi dei fondi per una struttura interforze che ha consentito di mettere a segno colpi assai importanti nella lotta alla criminalità organizzata è il segno della scarsa attenzione che questo governo continua a riporre verso le questioni veramente importanti come la lotta alle mafie e la battaglia a favore della legalità». È quanto afferma Maria Grazia Laganà Fortugno, cofirmataria di un`interrogazione su questo tema, che sarà discussa nel prossimo question time alla Camera. Secondo la deputata, «i dati che comprovano la riduzione delle disponibilità finanziarie per la Dia sono sconcertanti. Eppure è proprio questo organismo a occuparsi in prevalenza di quello che, almeno a parole, viene considerato il principale strumento di contrasto alle cosche, cioè l`aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati. Solo colpendo i clan nella ricchezza, che spesso viene riciclata e reinvestita in attività perfettamente lecite ma è pur sempre il provento di azioni e disegni criminosi, si può pensare di indebolire l`esistenza delle mafie, specie nelle realtà in cui esse sono più profondamente radicate. Nessuno tocchi la Dia – conclude la parlamentare del Partito democratico –, altrimenti, ancora una volta, lo Stato dimostrerà tutta la miopia di chi si priva di uno dei pochi strumenti veramente efficaci in suo possesso».