Debiti di Reggio, la denuncia della Cgil

Fiumi di denaro sperperati mentre per i lavoratori del Comune di Reggio Calabria non c`erano i soldi per gli adeguamenti contrattuali. La denuncia arriva da Alessandra Baldari, segretaria regionale della Fp-Cgil. L`esponente del sindacato spiega come le notizie dell`enorme buco nelle casse di Palazzo San Giorgio rappresentino «la conferma di un sospetto legittimo, sorto nell`esercizio della contrattazione decentrata: la mancanza di liquidità che abbiamo attribuito ad una gestione poco oculata delle risorse, oggi presenta un profilo di gran lunga più complesso e più oscuro». La segretaria ricorda «la mancata sigla di molti contratti, la rivendicazione della mancata erogazione di compensi contrattati a causa dell`intervento a gamba tesa della parte politica, la protesta e il disappunto per la contrattazione sempre tardiva rispetto ai tempi di rinnovo, con mediamente due anni di ritardo (nel 2006 per il 2004, nel 2009 per il 2007). A fronte di tutto ciò, poco restava da contrattare, ma solo da distribuire, con scarso margine di poter privilegiare il merito e la programmazione». Secondo Alessandra Baldari il quadro adesso è chiaro: «Mentre fiumi di danaro scorrevano verso foci improprie, quel pugno di euro per i lavoratori non c`era, almeno non per tutti; i soldi di questa città sono serviti a tutto, tranne che a far crescere questa città, implementare e rendere efficienti i servizi ai cittadini, compensare i lavoratori che li erogano e le loro aspettative».