Porto, Raffa e Cgil (con stile) smentiscono la Stasi

GIOIA TAURO Alla vicepresidente della giunta regionale, Antonella Stasi, che lunedì scorso aveva sollevato una polemica definendo «temporaneamente superato il Contratto d`Area di Gioia Tauro», rispondono con toni e modalità diversi i sindacalisti della Cgil e il presidente della Provincia di Reggio, Peppe Raffa. Né i rappresentanti dell`organizzazione sindacale, né l`inquilino di Palazzo Foti, nominano esplicitamente il vicegovernatore nelle due distinte note diramate. Però, non è difficile scorgere dietro il contenuto dei comunicati un destinatario implicito, appunto la Stasi, che a inizio settimana aveva bocciato la riunione romana servita, qualche ora prima, a rimettere in moto la concertazione con la Presidenza del consiglio dei ministri per il possibile rifinanziamento dei piani di sviluppo per l`area in crisi. Al vicepresidente, che aveva motivato la diserzione dal vertice nella Capitale dei due assessori regionali invitati sostenendo di fatto l`inutilità del faccia a faccia con i ministeri sul Contratto d`area, Raffa risponde continuando a difendere questo strumento, anzi ampliando la sua portata attraverso una nuova concertazione con gli enti locali. Il presidente della Provincia, infatti, ha convocato per domani un nuovo incontro sul tema – che gli uomini di Scopelliti vedono come il fumo negli occhi perché con esso riassume un ruolo da protagonista la Provincia – per relazionare ai sindaci di Gioia Tauro, Rosarno e San Ferdinando sull`esito del vertice nella capitale. Fin qui i dialoghi a mezza voce interni al Pdl, dove si continua a consumare uno scontro non più occulto attorno alla strategia che occorre per far uscire l`area portuale-industriale dalla crisi.
Per la Cgil hanno invece rilasciato una dura dichiarazione i due delegati che hanno partecipato al vertice romano, Andrea Montagni della segreteria nazionale del sindacato della Camusso, e Nino Calogero leader territoriale della sigla. «Pensiamo – affermano i due sindacalisti nella parte della nota in cui rispondono indirettamente alla Stasi – che sia in errore chi ha ritenuto questo incontro inutile». Un affondo che accompagna l`ennesima richiesta: «Vorremmo piuttosto che la Regione, sul futuro del porto, non gettasse la spugna e pretendesse risultati dal governo nazionale». In particolare all`esecutivo Montagni e Calogero chiedono che «alla luce della bocciatura del Ponte sullo Stretto, si impegnino le risorse previste per lo sviluppo della logistica a Gioia Tauro». I sindacalisti tornano con una stoccata politica sulla polemica sollevata dalla Stasi poche ore dopo il tam tam mediatico con cui Raffa, che aveva caldeggiato la convocazione della riunione della discordia, aveva sottolineato  l`importanza dei risultati raggiunti. I rappresentanti della Cgil, anche questa volta senza ricordare esplicitamente nella nota l`assenza pure del viceministro Aurelio Misiti, attaccano: «Non ci rassegniamo ad accettare che la riunione sia servita solo a sancire la presenza di uno scontro istituzionale tra la Regione e la Provincia». I due segretari considerano invece l`incontro «un utile momento di confronto per un significativo approfondimento rispetto all`utilizzo degli strumenti di programmazione, sebbene sia emerso che il Contratto d`area per mancanza di risorse non sia facilmente riproponibile».