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Due calabresi condannati per pedofilia

Un ex collaboratore di giustizia e la sua compagna, entrambi calabresi, sono stati condannati per violenza sessuale nei confronti di minori dal tribunale di Bologna. L`uomo, F.G. di 57 anni, ha sce…

Pubblicato il: 26/10/2011 – 19:55
Due calabresi condannati per pedofilia

Un ex collaboratore di giustizia e la sua compagna, entrambi calabresi, sono stati condannati per violenza sessuale nei confronti di minori dal tribunale di Bologna. L`uomo, F.G. di 57 anni, ha scelto il rito abbreviato e dovrà scontare una pena di quattro anni di carcere. La donna, incensurata di 39 anni, invece ha avuto due anni con la condizionale. I due secondo l`accusa si facevano affidare i figli da coppie amici di famiglia poi li sottoponevano ad approcci sessuali. Secondo quanto ricostruito la coppia di calabresi cercava di convincere i minori che “i rapporti sessuali fra adulti e bambini sono normali”. In un`occasione avrebbero compiuto abusi su una bambina di sette anni, e altre tre volte su un quindicenne. I fatti risalgono alla primavera 2008. Le indagini avevano accertato che non c`erano stati rapporti completi, ma pesanti attenzioni a sfondo sessuale. I due condannati si sono sempre difesi sostenendo  che si trattava di giochi innocenti.
Con i due calabresi è stata condannata a tre anni e quattro mesi per concorso in violenza sessuale e per omesso controllo, la madre del quindicenne che fu costretto a subire le attenzioni sessuali della coppia. La madre era stata presente ad un abuso. Secondo quanto sostenuto dal suo legale difensore però la donna sarebbe stata drogata con un farmaco dalla coppia. Anche il ragazzino quando ha riferito il fatto ha descritto la madre come con lo sguardo assente, inebetito. Il figlio aveva detto che quando successero gli atti la chiamò e che lei lo guardò con gli occhi fissi come se fosse morta. Bordoni aveva ricordato anche che la madre è stata descritta da tutti come una mamma amorevole, fin troppo premurosa. E da una consulenza farmacologica che venne fatta fare dalla difesa era risultato che nella casa della coppia condannata c`erano farmaci che potevano produrre quell`effetto. Il legale ha già preannunciato che ricorrerà in appello.

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