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Comuni virtuosi, la palma del migliore va a Diamante

È Diamante il comune calabrese più “virtuoso” secondo i parametri introdotti dalla manovra di finanziaria di ferragosto che ha anticipato al 2012 il concetto di “virtuosità” per gli enti locali pre…

Pubblicato il: 27/10/2011 – 14:40
Comuni virtuosi, la palma del migliore va a Diamante

È Diamante il comune calabrese più “virtuoso” secondo i parametri introdotti dalla manovra di finanziaria di ferragosto che ha anticipato al 2012 il concetto di “virtuosità” per gli enti locali prevedendo quattro differenti classi. A renderlo noto è Legautonomie Calabria, guidata da Mario Maiolo, la quale tuttavia precisa che l`indicazione si basa su criteri “aleatori”. «I Comuni che saranno riconosciuti virtuosi – è scritto in una nota – potranno beneficiare delle nuove regole e saranno pertanto esclusi dalla stretta dei tagli e dai vincoli di stabilità. In sostanza chi entrerà nella prima classe si vedrà pagati gli “sconti” da coloro che risulteranno “bocciati”. Quali sono i Comuni calabresi cui la sorte riserverà di entrare tra i virtuosi? Difficile allo stato saperlo, – scrive l`associazione – considerato che molti indicatori ancora non sono stati individuati e altri potranno essere completamente stravolti, esempio, dalla computazione delle spese del personale delle società. Inoltre non è stato ancora specificata la metodologia di calcolo che dovrà sommare tutti i singoli indicatori che dovrebbero essere nove. Ad oggi, i parametri noti sono cinque: autonomia finanziaria; l`incidenza delle spese del personale; equilibrio di parte corrente; capacita` di riscossione delle entrate correnti, tasso di copertura dei servizi a domanda individuale. Questi abbiamo analizzato con riferimento ai certificati consuntivi 2009 dei comuni calabresi superiori a 5mila abitanti (82 Comuni) per capire quali Comuni potrebbero beneficiare dei nuovi parametri e quali saranno costretti a rimodulare i loro conti. Prendiamo ad esempio in considerazione il costo del personale. Come dimenticare che i Comuni sono stati “incentivati” ad assumere gli Lsu e a procedere alle stabilizzazioni di numerosi lavoratori? Prendiamo l`autonomia finanziaria. Come dimenticare che fino a poco tempo fa è stata negata la facoltà di ritoccare le aliquote Irpef comunali? Risulta comunque evidente – secondo Legautonomie – che una maggiore considerazione nella possibile formula di calcolo di un indicatore rispetto ad un altro genera risultati non concordi avviando una vera e propria lotteria?».
«Ad esempio – scrive sempre Legautonomie Calabria –  alcuni Comuni che risultano nei primi dieci per autonomia finanziaria, spese personale e velocità di riscossione, risultano molto meno performanti per gli equilibri di parte corrente (Rende, Amantea, Corigliano, Cutro, Cosenza, Rossano, Soverato). Questo avviene per ciascuno degli indicatori considerati così com`è evidente che sono i Comuni turistici che restano agevolati nell`indicatore dell`autonomia finanziaria potendo disporre di molte seconde case cui applicare l`Ici. Il Comune di Diamante – si legge ancora nella relazione – è senz`altro quello che fa registrare le migliori condizioni in tutti gli indicatori, considerato che nella velocità di riscossione è appena fuori la classifica dei primi dieci (all`undicesimo posto). L`indicatore di virtuosità, allo stato, – si fa rilevare – rimane un metodo aleatorio, che non considera le differenze del territorio, non sapendo, allo stato, se la classifica va calcolata sulla media dei singoli indicatori ovvero per la posizione in classifica. Vi è inoltre da considerare la diversa e non comparabile dimensione demografica dei Comuni risultando inverosimile che un Comune appena superiore ai 5mila abitanti debba “gareggiare” con Comuni di ben altre dimensioni. In definitiva si conferma l`idea che il federalismo fiscale sia stato finora un danno enorme per gli enti locali, una serie di norme cervellotiche, complicate e spesso inapplicabili che hanno aggravato la situazione dei Comuni. Ciò che occorre – conclude la nota – sono parametri semplici e oggettivi ma soprattutto una reale condivisione nelle scelte con le associazioni di rappresentanza degli enti locali».

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