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Da Roma "pietra tombale" per il Ponte sullo Stretto

Dichiarazione del ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, datata 16 ottobre 2011: «Il ponte sullo Stretto di Messina verrà realizzato a prescindere dall`eventuale finanziamento della Ue, in …

Pubblicato il: 27/10/2011 – 15:14
Da Roma "pietra tombale" per il Ponte sullo Stretto

Dichiarazione del ministro alle Infrastrutture, Altero Matteoli, datata 16 ottobre 2011: «Il ponte sullo Stretto di Messina verrà realizzato a prescindere dall`eventuale finanziamento della Ue, in quanto le risorse per il manufatto saranno reperite sul mercato, come previsto dal piano finanziario allegato al progetto definitivo. Il Ponte, per il governo, resta una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell`Italia». Undici giorno dopo, siamo al 27 ottobre, a Montecitorio succede che viene approvata una mozione di Italia dei valori sul trasporto pubblico locale che impone al governo lo stop ai finanziamenti per la realizzazione dell`infrastruttura che dovrebbe unire Calabria e Sicilia.
La mozione, approvata con l`astensione della maggioranza, aveva ricevuto parere favorevole da parte del governo (probabilmente preoccupato in caso di parere contrario di essere battuto nuovamente alla Camera), nonostante l`Idv non avesse accolto le modifiche chieste dal viceministro (nominato poco più di una settimana addietro) Aurelio Misiti. La mozione approvata impegna l`esecutivo «alla soppressione dei finanziamenti che il governo ha previsto per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, pari complessivamente a 1 miliardo e 770 milioni di euro, di cui 470 milioni per il solo anno 2012 quale contributo ad Anas spa per la sottoscrizione e l`esecuzione – a partire dal 2012 – di aumenti di capitale della società Stretto di Messina spa». Tanto basta per far scoppiare il “caso”. Con Matteoli che tuona in riferimento alle affermazioni fatte da Misiti in Aula: «Evidentemente il viceministro Misiti, se è vero quanto è stato riferito, ha espresso un parere a titolo personale, che non corrisponde a quanto pensa il governo né tantomeno il sottoscritto». Ancora più caustico il commento dell`ex sottosegretario del Pd, Gigi Meduri: «Forse Misiti ha dimenticato di essere passato da sinistra a destra e ogni tanto ragiona come i dipietristi, partito nel quale è stato eletto…». La replica del diretto interessato è arrivata a stretto giro: «Nel dare il parere a nome del governo, ho proposto una riformulazione che escludesse il ricorso a fondi della società Stretto di Messina spa. La riformulazione non è stata accolta ma si è lasciata al governo la discrezionalita` di trovare tali fondi da varie fonti. Pertanto è da escludere categoricamente che il governo possa scegliere di non realizzare il Ponte sullo Stretto».
In ogni caso, meno male che la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina era una delle grandi opere più volte annunciate dall’esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Insomma, dopo quello dell`Ue, arriva un altro sonoro “schiaffo” per il Mezzogiorno.

BATTAGLIA ESULTA Tra i più contenti per la votazione della Camera c`è pure Demetrio Battaglia, consigliere regionale del Pd, che già nelle scorse settimane aveva presentato a Palazzo Campanella una mozione per chiedere «la sospensione» degli espropri in atto sulla sponda calabra. «Il documento parlamentare – spiega Battaglia – con il parere positivo del governo nella persona del viceministro Misiti, è una chiara sconfessione delle dichiarazioni del ministro Matteoli che, dopo la bocciatura del Ponte da parte dell’Unione Europea che non lo ha inserito tra le opere prioritarie del Corridoio 1, aveva dichiarato che il manufatto rimaneva una priorità per il governo e che le risorse occorrenti sarebbero state reperite sul mercato. Alla luce dell’attuale situazione economico-finanziaria che ha già messo in dubbio la volatilità delle risorse necessarie ribadiamo la richiesta di sospensione delle attività espropriative nel versante calabro dello Stretto».

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