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Banche e usura, altri sei rinvii a giudizio

PALMI Sei rinvii a giudizio, disposti ieri, che si aggiungono ai 2 che erano stati decretati lo scorso 4 ottobre. Quello in corso si conferma un mese ricco di novità nella vicenda giudiziaria che v…

Pubblicato il: 28/10/2011 – 13:33
Banche e usura, altri sei rinvii a giudizio

PALMI Sei rinvii a giudizio, disposti ieri, che si aggiungono ai 2 che erano stati decretati lo scorso 4 ottobre. Quello in corso si conferma un mese ricco di novità nella vicenda giudiziaria che vede impegnato il gruppo imprenditoriale De Masi a denunciare per usura primarie banche nazionali.
Gli ultimi provvedimenti del gip del tribunale di Palmi riguardano il rinvio a giudizio di Enrico Pernice (ex direttore generale di Banca Antonveneta), Ernesto Manna, Davide Croff, Mario Girotti, Ostilio Miotti e Rocco Segreti (ex direttori generali e dirigenti di Banca Nazionale del lavoro), dopo l`esposto presentato dall`imprenditore Nino De Masi nel 2009. L`inizio del dibattimento è stato fissato per il 26 gennaio prossimo.   
Nella stessa giornata di ieri il giudice ha deciso lo stralcio di altre posizioni su cui non si è pronunciato riscontrando una incompetenza territoriale del tribunale calabrese e decidendo di trasmettere i fascicoli alla tribunale di Reggio Calabria, trattandosi di rapporti bancari intrattenuti nella città dello Stretto. Il gip reggino, quindi, si dovrà pronunciare sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata nei confronti di Pietro Celestino Locati, Vincenzo Tagliaferro, Alessandro Maria Piozzi, Matteo Arpe e Roberto Marini, tutti dirigenti ed ex direttori generali di Banca di Roma.    
Lo scorso 4 ottobre, invece, un diverso gip del foro palmese aveva rinviato a giudizio Enrico Pernice e Achille Mucci, ex direttori generali della Antonveneta.   
«Come ribadito in diverse occasioni – ha dichiarato De Masi in una nota – continuerò a combattere questa battaglia di legalità  con a fianco i miei avvocati Saccomanno e Mazzone, sino alla fine per tutelare gli interessi non solo miei, ma quelli di un intero territorio depredato dall’illegale comportamento del sistema bancario. Certamente giorno per giorno i procedimenti penali che vengono avviati  in Italia contro le illegalità bancarie fanno luce sui reali  livelli di degenerazione ai quali il sistema bancario è arrivato». L`imprenditore ha infine allargato il ragionamento, inserendo la sua battaglia che va avanti dal 2002 e per alcune sentenze già emesse in passato – che hanno riconosciuto la commissione del reato in capo alle banche ma non la responsabilità personale degli imputati – nella più ampia problematica del rapporto tra banche e clienti in Italia. «Si stanno moltiplicando le inchieste che hanno comune denominatore il massimo profitto aldilà della legalità aggravato dalla  consapevolezza» ha concluso De Masi, che ha anche sferzato il sistema: «Quando la classe politica si renderà conto di tutto ciò forse sarà tardi per salvare il salvabile, aprire gli occhi sulla degenerazione dell’operato bancario credo sia un dovere  oltre che un diritto di tutti noi».

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