Un altro schiaffo al processo Marlane

PAOLA Il processo alla Marlane è uno schiaffo alla giustizia giusta e alle morti degli operai. Morti che chiedono solo che sia fatta chiarezza. Invece, dopo tre rinvii in sette mesi, ieri si è registrato il quarto. E così l`inizio del processo slitta nuovamente per i tredici imputati, tra ex responsabili e dirigenti della Marlane Marzotto di Praia a Mare. Sono tutti coinvolti nell`inchiesta sulla morte per tumore di una cinquantina di dipendenti dell`ex stabilimento tessile dismesso nel 2004. Anche stamani, i difensori di alcuni imputati hanno sollevato il problema del difetto di notifiche. E i giudici, dopo una camera di consiglio durata circa tre ore, hanno disposto il rinvio del processo al 12 febbraio.
Dopo la decisione ci sono stati malumori tra le parti civili, anche perché non c`è stata nessuna spiegazione per un rinvio a così lunga scadenza. Il 7 ottobre scorso il dibattimento era stato rinviato per l`impedimento a partecipare di uno dei difensori, il 19 aprile scorso era stata eccepita la nullità del decreto di rinvio a giudizio, e il 24 giugno tre legali di parte civile avevano depositato una istanza di “citazione del responsabile civile“.
Davanti al Tribunale di Paola, intanto, familiari delle vittime e diverse associazioni ambientaliste stanno hanno dato vita ad un sit in. I manifestanti esponevano uno striscione con la scritta «vogliamo giustizia per gli operai della Marlane», e i manifesti funerari di ciascun operaio morto. Le parti civili hanno chiesto già nei mesi scorsi la modifica del capo d`imputazione da omicidio colposo a omicidio volontario con dolo eventuale. E ora non escludono di intraprendere una serie di iniziative per fare in modo che il processo possa concretamente iniziare e svolgersi in tempi rapidi.
L`inchiesta della Procura di Paola sulla morte degli operai della Marlane è andata avanti per oltre dieci anni e riunisce tre diversi filoni di indagine. I tredici imputati sono accusati a vario titolo di omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e disastro ambientale, sia per la morte degli operai sia per le patologie tumorali che hanno colpito un`altra cinquantina di ex dipendenti dello stabilimento.