Porto, la Cisl apprezza il "metodo Raffa"

GIOIA TAURO Due tavoli di confronto per il rilancio dell`area portuale di Gioia Tauro, uno a Roma e l`altro in Calabria, da attivare immediatamente per rafforzare una sinergia istituzionale sempre più indebolita. È quanto chiede la Cisl attraverso una nota diramata dalle segreterie regionale e Reggina della Fit. «La politica – si legge nel documento – il governo nazionale e regionale, così come Rfi, l`Autorità portuale, il consorzio Asi, la Provincia e gli enti locali, assieme al mondo delle imprese e delle parti sociali, sono chiamati a sviluppare adeguata sinergia attuativa, in grado di recuperare competitività e sostenibilità di uno sviluppo possibile per il porto». Un appello, quindi, ma anche la dichiarazione di una disponibilità al confronto che, in realtà, il sindacato di Bonanni ha già manifestato pure di recente, partecipando – assieme a Cgil e Sul ma non a Uil e a Ugl – alla “riunione della discordia” di lunedì scorso a Roma. In quella occasione, come si ricorderà, si rinfocolò la polemica tra la Regione e la Provincia per via dell`iniziativa nella capitale, appoggiata dall`ente guidato da Raffa ma non da quello di cui è a capo Scopelliti. Nella nota i sindacalisti cislini difendono la loro partecipazione al vertice convocato dall`Unità di crisi presso la presidenza del consiglio dei ministri. «L`incontro romano del 24 ottobre – si legge ancora nella nota – deve trovare in Calabria lo sbocco di un giusto coinvolgimento che riteniamo utile per rafforzare il fronte comune e puntare all`immediata realizzazione di tutto quanto è necessario al rilancio del porto e dell`area industriale: le risorse pari a 500 milioni di euro sono risorse importanti che vanno investite al più presto». Il metodo della concertazione viene difeso dalla Cisl che proprio nell`iniziativa voluta a Roma da Raffa vede la sua massima applicazione. «Sollecitiamo pertanto – concludono i sindacalisti – la ripresa del tavolo nazionale che ha portato alla stipula dell`importante accordo di programma e chiediamo che venga attivato un confronto di merito tra Regione, Autorità portuale, Asi, enti locali e sindacato».