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Catanzaro indaga sul complotto contro Woodcock

Magistrati, agenti segreti, poliziotti, insieme con l`unico obiettivo di fermare o comunque intimidire l`allora pm di Potenza Henry John Woodcock. Per farlo avrebbero usato l`arma della calunnia, i…

Pubblicato il: 29/10/2011 – 12:28
Catanzaro indaga sul complotto contro Woodcock

Magistrati, agenti segreti, poliziotti, insieme con l`unico obiettivo di fermare o comunque intimidire l`allora pm di Potenza Henry John Woodcock. Per farlo avrebbero usato l`arma della calunnia, inviando lettere anonime ad altri uffici giudiziari e ai giornali. Documenti già da tempo in possesso della Procura della Repubblica di Catanzaro che ha aperto un`indagine con le ipotesi di associazione per delinquere, violazione della legge sulle società segrete, corruzione in atti giudiziari e abuso d`ufficio. Tra le missive raccolte dagli inquirenti calabresi, il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli e il sostituto Simona Rossi, c`è un esposto anonimo con i tabulati telefonici di Woodcock e quelli della giornalista Federica Sciarelli per accreditare l`ipotesi secondo la quale il pm aveva fornito notizie riservate alla conduttrice della trasmissione di Rai 3 “Chi l`ha visto?” ma anche al conduttore di Annozero, Michele Santoro. Il tutto era finalizzato, secondo l`ipotesi accusatoria, ad avviare, da parte della Procura generale di Potenza, verifiche disciplinari nei confronti di Woodcock e di altri magistrati della Procura della Repubblica del capoluogo lucano. Negli atti dell`inchiesta Toghe Lucane-bis ci sarebbero anche intercettazioni telefoniche tra Bonomi ed alcuni esponenti politici e magistrati in servizio all`ispettorato del ministero della giustizia tra cui Gianfranco Mantelli, che effettuerà un`ispezione alla Procura di Napoli disposta dal Ministro dopo la vicenda dell`inchiesta su Gianpaolo Tarantini. Nel fascicolo dei magistrati di Catanzaro si è poi aggiunta la denuncia di un imprenditore lucano il quale sostiene che ci fu un complotto contro di lui relativamente al sequestro di una struttura turistica realizzata con fondi pubblici.
Già un anno fa venne tratto in arresto l’ex agente del Sisde, Nicola Cervone. Secondo l`accusa lo 007 avrebbe avuto un ruolo da protagonista nella stesura delle lettere contro Woodcock spedite nel febbraio 2009 da un ufficio postale di Foggia. Dopo l`arresto il Riesame di Catanzaro decise di scarcerare Cervone (provvedimento poi annullato dalla Cassazione). Nell`ordinanza dei giudici catanzaresi vennero riportate alcune intercettazioni dell`ex agente. In un colloquio captato l`uomo del Sisde svela «Dino, a me hanno detto che l`archiviano, se non hanno già archiviato, è chiaro! Se non hanno già archiviato! Io in questo periodo non è che me ne sono stato con le mani in mano, chiaro?». Dall`altro capo del telefono c`è Leonardo Campagna, agente di polizia in servizio nel commissariato di Cerignola indagato nell`inchiesta catanzarese. È lui a raccontare ai pm calabresi che, in merito alle lettere, Cervone gli disse che «siccome stanno succedendo problemi all`interno della Procura di Potenza, ci sono dei miei amici magistrati che avevano bisogno, dovevano far sì che queste cose venissero fuori, bisognava indagare su quest`attività». Proprio sulla base di queste e altre dichiarazioni la Procura catanzarese ha inviato nei giorni scorsi gli avvisi a comparire per l`ex procuratore generale di Potenza, Vincenzo Tufano (ora in pensione), i sostituti procuratori generali Gaetano Bonomi e Modestino Roca e l`ex sostituto procuratore della Repubblica Claudia De Luca (ora in servizio in un`altra sede giudiziaria). Nell`inchiesta sono coinvolti anche tre ufficiali di polizia giudiziaria, un imprenditore ed un autista della Procura generale di Potenza. I colloqui sono stati già fissati per la prossima settimana.

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