ROMA Per «l`incompatibilità col regime carcerario delle condizioni fisiche» in cui si trova Leonardo Forastefano – il boss di Cassano allo Jonio, indagato per diversi omicidi e costretto sulla sedia a rotelle dopo uno scontro a fuoco –, la Cassazione ha respinto il ricorso con il quale la Procura di Catanzaro chiedeva di rimettere in carcere l`indagato data la sua «eccezionale pericolosità». Forastefano, dunque, potrà continuare a rimanere agli arresti domiciliari nel reparto di riabilitazione dell`ospedale cosentino dove è assistito. Senza successo, il pm – in Cassazione – ha provato a chiedere che nei confronti del boss fosse almeno considerata «la possibilità di disporre gli arresti ospedalieri», ipotesi a suo dire «trascurata» dal Tribunale del Riesame di Catanzaro che, lo scorso febbraio, aveva dato il via libera al ricovero di Forastefano con possibilità di contatti quotidiani con i familiari. Ma i supremi giudici, con la sentenza 37900, hanno convalidato la decisione del Riesame in considerazione delle «condizioni altamente invalidanti» del capoclan che comportano «la necessità di spostamento con carrozzina e di assistenza continua nell`assolvimento di tutti gli atti della vita quotidiana». Di contrario avviso, invece, era stata la Procura della stessa Suprema Corte che propendeva per l`annullamento con rinvio del provvedimento di scarcerazione e insisteva per una rivalutazione della necessità di mantenere una maggiore sorveglianza sul boss.
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