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Pittelli tra i sei "ribelli" pronti a lasciare Berlusconi

Tra i sei “ribelli” che invocano un passo indietro del Cavaliere c`è anche il parlamentare catanzarese Giancarlo Pittelli. La sua firma è in calce alla lettera nella quale si chiede al premier un «…

Pubblicato il: 03/11/2011 – 13:37
Pittelli tra i sei "ribelli" pronti a lasciare Berlusconi

Tra i sei “ribelli” che invocano un passo indietro del Cavaliere c`è anche il parlamentare catanzarese Giancarlo Pittelli. La sua firma è in calce alla lettera nella quale si chiede al premier un «ultimo, accorato e amichevole appello» per cambiare le sorti della legislatura e spianare la strada alle larghe intese. Non è una sorpresa assoluta, quella di Pittelli. L`ex coordinatore calabrese di Forza Italia ha ufficializzato proprio nelle scorse settimane la sua fuoriuscita dal Pdl ma non per questo, lo scorso 14 ottobre, aveva fatto mancare la fiducia al governo.
Ora arriva il nuovo colpo di scena con il risultato che il Cavaliere possa cadere proprio per il mancato appoggio di uno dei suoi uomini più fidati. I motivi sono gli stessi denunciati nel corso di una recente intervista rilasciata al Corriere della Calabria: «Nel settembre 2008 scrissi una lunghissima lettera al presidente Berlusconi, da lui stesso sollecitatami, una sorta di “relazione riservata” nella quale segnalai la particolare conduzione della politica calabrese costretta dal più becero clientelismo, da affarismo spregiudicato e troppo spesso permeata da condizionamenti di altra natura. Ricordo che nello stesso periodo intervenni al dibattito sulla “questione meridionale” in occasione del seminario indetto dalla scuola di formazione politica a Gubbio. Chiunque può andare a rivedere il filmato di quella tavola rotonda tra coordinatori regionali delle regioni del Sud. Ribadii pubblicamente ciò che avevo riservatamente espresso al presidente Berlusconi ricevendo applausi a scena aperta, pacche sulle spalle, complimenti per il gesto coraggioso di denuncia dell`intreccio perverso tra politica di maggioranza e di opposizione in vista del conseguimento di vantaggi economici. In particolare Fabrizio Cicchitto, durante il mio intervento: vergò un biglietto che una hostess mi recapitò immediatamente e che io conservo ancora: “Hai fatto un discorso durissimo e bellissimo. Ti staremo accanto!”. E non successe nulla. Poche settimane dopo mi dimisi da coordinatore regionale: dopo aver constatato l`assoluta solitudine politica nella quale ero rimasto e, dunque, l`assoluta inutilità dei miei tentativi volti a porre la questione calabrese all`attenzione dei vertici nazionali».

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