LAMEZIA TERME Il presidente del consiglio regionale della Calabria ha un budget per le spese di rappresentanza 54 volte più alto di quello del suo collega dell`Emilia Romagna, che ha il doppio degli abitanti della nostra regione. Seicentomila euro elargiti a beneficio degli organizzatori di premi, feste, festini e sagre. È uno dei dati, forse il più significativo, tra quelli pubblicati stamani dal Corriere della Sera. Il quotidiano di via Solferino, in un`inchiesta firmata da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, illustra costi e sprechi delle assemblee regionali. E la Calabria, nella speciale classifica delle istituzioni più prodighe e spendaccione, si “difende” come sempre molto bene. Basti pensare che, nel rapporto tra numero di abitanti e soldi pubblici impiegati per il funzionamento degli uffici regionali, siamo al quarto posto, alle spalle di Valle d`Aosta, Sardegna e Basilicata.
Secondo quanto riportato dal Corriere, Palazzo Campanella è costato ai cittadini quasi 80 milioni di euro nell`ultimo anno, come si evince consuntivo 2010 che certifica le spese effettivamente sostenute dall`ente. Oltre tre milioni di euro in più della Lombardia, che conta 9 milioni e 742mila residenti a fronte dei 2 milioni scarsi della Calabria.
Le attività istituzionali del Pirellone costano dunque meno 8 euro a cittadino, mentre in Toscana ed Emilia Romagna la media è più alta di pochi centesimi. Da noi, invece, gli eletti e i loro portaborse costano 38,80 euro procapite. Se si prendessero questi esempi virtuosi come parametri di riferimento, il consiglio regionale calabrese dovrebbe costare cinque volte di meno. Si risparmierebbero cioè 60 milioni di euro l`anno. Quelli sì che sarebbero tagli: mica le recenti “sforbiciatine” salutate con incredibile enfasi dalla politica calabrese che, crisi o no, continua a navigare nell`oro.
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