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Reggio, Idv e Pdci chiedono l`unità del centrosinistra

L’Italia dei Valori e i Comunisti Italiani tendono la mano al Partito Democratico. In un comunicato congiunto, i segretari cittadini di Reggio, Aldo De Caridi e Ivan Tripodi, esortano i democrat a …

Pubblicato il: 06/11/2011 – 18:39
Reggio, Idv e Pdci chiedono l`unità del centrosinistra

L’Italia dei Valori e i Comunisti Italiani tendono la mano al Partito Democratico. In un comunicato congiunto, i segretari cittadini di Reggio, Aldo De Caridi e Ivan Tripodi, esortano i democrat a lavorare nella direzione di un centrosinistra unitario, capace di riunire tutte le forze di opposizione attorno a un progetto politico comune in grado di mettere fine allo strapotere del centrodestra, in riva allo Stretto e in Calabria. «La drammatica situazione finanziaria e morale del comune di Reggio – è scritto nella nota – causata dal palese fallimento del famigerato “modello Reggio” di Scopelliti e del Pdl, impone l’assunzione di precise responsabilità e di chiare scelte e opzioni politiche. È, quindi, presente in modo dirompente la necessità di ricostruire l’unità del centrosinistra reggino».
Una esigenza, per Idv e Pdci, «che si frappone al profondo degrado morale e al totale scadimento etico provocati dal tragico decennio del centrodestra cittadino».
Una fase politica che è culminata nel buco finanziario di 170 milioni di euro accertato dagli ispettori ministeriali e su cui sta indagando la magistratura locale. Proprio a causa di questa emergenza, il Pd deve fare «delle scelte di campo, senza ipocrisie o inutili galleggiamenti» e contribuire a «squarciare il velo di ipocrisia e complicità, spesso trasversali, rispetto al tema delle società miste comunali che rappresentano una palude melmosa, il vero coacervo di pesanti e poco limpidi interessi strettamente legati alle enormi collusioni politico-mafiose, sul quale si gioca il futuro amministrativo della città».
Una decisione fondamentale «per dare voce e visibilità a quegli ampi settori che altrimenti punteranno su altre modalità di rappresentanza al di fuori della tradizionale offerta politica».
Per De Caridi e Tripodi, il Pd non ha la possibilità di vincere la sfida da solo: «con il misero 9% dei consensi ottenuti in città, fra l’altro grazie all’exploit di tre giovani e bravi consiglieri comunali, non potrà rappresentare la base numerica per costruire un’indispensabile alternativa, seria e credibile, al fallimento del Pdl e di Scopelliti. Un Pd debole equivale ad un centrosinistra debole». Se i democratici dovessero decidere comunque di fare a meno delle alleanze con le altre forze di opposizione, «evidentemente, in questa circostanza, nessuno potrà continuare a millantare di rappresentare e parlare in nome del centrosinistra, poiché si tratterebbe semplicemente di un pezzo di centrosinistra. Vale a dire, tutto ciò che non si dovrebbe fare in una realtà distrutta dal malgoverno di Scopelliti, del Pdl e del centrodestra».

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