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Quartiere isolato, Scalzo: superficialità e improvvisazione

«Risposte e azioni immediate da parte degli organi competenti». È l`appello che il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Catanzaro, Salvatore Scalzo, per il quartiere rimasto isolato dopo l`i…

Pubblicato il: 07/11/2011 – 12:04
Quartiere isolato, Scalzo: superficialità e improvvisazione

«Risposte e azioni immediate da parte degli organi competenti». È l`appello che il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Catanzaro, Salvatore Scalzo, per il quartiere rimasto isolato dopo l`inaugurazione della nuova strada provinciale in località Germaneto. «Oggi a Catanzaro – scrive Scalzo – è previsto un appuntamento importante  che vedrà la presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  Matteoli. Nel pomeriggio si inaugurerà  un tratto della nuova statale 106 jonica, tratto compreso tra  gli svincoli di Borgia e Simeri Crichi.  È nell’ottica  di questa grande infrastruttura che si inserisce  il completamento della E848,  Sansinato – Catanzaro Lido. Ed è qui che segnaliamo una svista che definire grossolana è eufemistico. La  E848  taglia la provinciale 48 (viale Europa) proprio nel tratto iniziale, isolando, si può dire, un intero quartiere comprendente circa 250 abitazioni, importanti attività commerciali  tra cui un grande albergo, un supermercato,  altre attività artigianali di una certa importanza,  attività di ristorazione e numerosi uffici». «L’intero centro urbano, di colpo, non si è più ritrovato sull’asse viario principale. Il collegamento – spiega Scalzo – è difficoltoso per chi viaggia verso il Sansinato, mentre chi viene dalla direzione opposta  è addirittura costretto  a portarsi sullo svincolo di Catanzaro Lido per ritornare poi indietro. Una svista davvero inaccettabile, soprattutto tenendo presente che quello interessato è l’agglomerato urbano certamente più consistente interessato dalla prima tratta di strada conclusa. Ne consegue  un danno enorme ed evidente  ai residenti e specialmente a tutte  le attività commerciali presenti che hanno investito nei loro progetti e si ritrovano  a dover affrontare  le conseguenze di una progettualità carente  nel garantire  la conservazione  dell’efficienza ubicativa  sulla quale si erano basate le scelte residenziali e imprenditoriali (e magari vittime, anche, del proprio scarso potere di contrattazione politica rispetto all`ente realizzatore).  Senza contare  che anche la fermata degli autobus nella zona è stata soppressa e la fermata più prossima risulta essere quella dell’università».  Per l`esponente del Pd «le grandi opere sono davvero grandi, quando portano sviluppo e benessere diffuso, e quando qualcosa viene sacrificata, viene sacrificata quando non ci sono veramente alternative  e  l’importanza sociale è alta.  Non è il nostro caso! L’importanza sociale è alta e questo è assodato, ma le alternative, perché anche questo quartiere  possa godere dello sviluppo  creato dalla grande infrastruttura, ci sarebbero state e ci sono e sembrano di banale semplicità persino agli occhi di un comune passante. Prendere le dovute misure avrebbe dovuto essere compito di quella politica che si troverà a tagliare i nastri inaugurali ma che rimane protagonista delle solite drammatiche colpe di superficialità, improvvisazione e noncuranza che sembrano non cambiare mai».

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