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Nomine Corecom: maggioranza in difficoltà, ma la "salva" la richiesta di Sandro Principe

REGGIO CALABRIA Nuovo rinvio sul Corecom. Il consiglio regionale di ieri, chiamato a eleggere i tre componenti del comitato regionale per le comunicazioni (resosi necessario dopo l’annullamento del…

Pubblicato il: 07/11/2011 – 20:52
Nomine Corecom: maggioranza in difficoltà, ma la "salva" la richiesta di Sandro Principe

REGGIO CALABRIA Nuovo rinvio sul Corecom. Il consiglio regionale di ieri, chiamato a eleggere i tre componenti del comitato regionale per le comunicazioni (resosi necessario dopo l’annullamento del precedente organigramma), ha deciso di prendere ancora tempo. Ufficialmente il rinvio è stato richiesto del capogruppo del Pd, Sandro Principe: «Non abbiamo raggiunto un accordo al nostro interno e chiediamo di affrontare questo tema in un’altra seduta». In realtà la richiesta di Principe fa tirare un sospiro di sollievo alla maggioranza che si era letteralmente spaccata in due su queste nomine. Da una parte l’Udc che premeva per inserire al posto di Silvia Gulisano (presidente uscente ma non troppo gradita dal presidente del Consiglio, Franco Talarico) un proprio rappresentante, dall’altro il resto del centrodestra che ha proposto e imposto i nomi di Alessandro Manganaro e Mario Campanella. Il primo è il candidato di cui il capogruppo del Pdl in Consiglio, Luigi Fedele, è il principale sponsor; il secondo (già addetto stampa di Sorical) fa diretto riferimento all’assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile.
Chi ha preso parte ai vari conciliaboli di queste ultime ore racconta che gli esponenti centristi hanno mal digerito la riproposizione di Manganaro (direttore dell’accademia delle Belle arti di Reggio Calabria) che la volta scorsa era stato indicato (visto il perdurare dell’impasse del centrosinistra) come rappresentante della minoranza. Da qui la volontà di puntare su una personalità vicina al partito di Casini (tra l’altro tra i corridoi di Palazzo Campanella non manca chi, con una punta di malizia, fa notare che il lametino Talarico abbia posto un veto sulla lametina Gulisano) ma il cui identikit è rimasto top secret. Peccato che le aspirazioni dei centristi si siano dovute scontrare con la ferma volontà di Fedele e Giovanni Bilardi (capogruppo di “Scopelliti Presidente”) che non hanno voluto sentire ragioni, investendo forte su Manganaro. Lo scontro finale è stato evitato perché gli esponenti dell’Udc, dopo un rapido consulto, hanno deciso di evitare ulteriori divisioni e accettare di votare nel prossimo consiglio regionale (già fissato per il 18 novembre) il ticket Manganaro-Campanella.
Fin qui i discorsi relativi agli equilibri interni alla maggioranza. Non se la passa meglio, sempre su questo versante, l’opposizione di centrosinistra. Che è divisa sui nomi dei giornalisti Massimo Clausi, Aldo Varano e Gregorio Corigliano. In realtà nessuno ha voluto forzare la mano nel senso che ogni componente ha deciso di giocare di rimessa aspettando che siano gli altri a fare il primo passo, uscendo allo scoperto e pubblicizzando uno dei tre professionisti in lizza. Tutto questo ha prodotto una (nuova) richiesta di rinvio. Il risultato? Salvare il centrodestra e perdere un’altra buona occasione di mettere in difficoltà un centrodestra che ha mostrato più di una crepa al suo interno.

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