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Il consiglio regionale approva il nuovo Piano del turismo sostenibile

REGGIO CALABRIA Disco verde del consiglio regionale (col voto favorevole della maggioranza e del rappresentante di Api) al Piano regionale di turismo sostenibile. Il testo di legge  è stato present…

Pubblicato il: 07/11/2011 – 22:04
Il consiglio regionale approva il nuovo Piano del turismo sostenibile

REGGIO CALABRIA Disco verde del consiglio regionale (col voto favorevole della maggioranza e del rappresentante di Api) al Piano regionale di turismo sostenibile. Il testo di legge  è stato presentato in Aula dal capogruppo del Pdl, Luigi Fedele: «Questo strumento consentirà all’intero comparto di investire significative risorse comunitarie per promuovere al meglio il pacchetto Calabria, per accrescere la competitività del mercato e migliorare la qualità dei servizi al turismo». Molti gli interventi sul punto, soprattutto da parte dell’opposizione. Per Bruno Censore del Pd, «nel piano non c’è alcuna visione strategica e non è in linea a livello legislativo, in quanto favorisce solo il turismo balneare ed esclude i territori interni. A ciò si deve aggiungere l’assenza in giunta di un assessore al turismo. Scopelliti dovrebbe dire ai calabresi perché continua a tenere questa delega per sé». Secondo il consigliere Idv, Mimmo Talarico, si tratta di “un apprezzabile piano descrittivo, anche se si continua a parlare di turismo in maniera astratta. La realtà è che questa regione viene saltata dai flussi turistici, anche a causa della carenza di trasporti e viabilità. Inoltre, per il secondo anno consecutivo la Regione non si è dotata di un piano spiaggia. L’anarchia non può rappresentare attrazione». Per il capogruppo Pd Sandro Principe nel piano «c’è l’assoluta assenza di confronto tra i vari dipartimenti». Rosario Mirabelli di Api si mostra invece soddisfatto e annuncia il voto a favore del piano presentato dal governo regionale.
Il dibattito si chiude con le parole del governatore Peppe Scopelliti, secondo cui il progetto «permette di mettere un punto fermo sulle possibilità di sviluppo turistico. È un piano che nasce da una serie di valutazioni coerenti alla vocazione del nostro territorio. Ci consente di avere risorse e rappresentare una possibilità per una regione diversa. Una strategia che ci consente di investire nel 60% dei Comuni calabresi dove si concentra il 99% dei flussi turistici».
Non manca poi un accenno ai fondi Por: «Il commissario dell’Unione europea Hahn – continua Scopelliti – ha confermato che la regione per fine anno riuscirà a mantenere la spesa. Le risorse rimarranno in Calabria».
La seduta ha poi lasciato spazio a una lunga serie di interrogazioni, inaugurate dalla richiesta di chiarimenti del Pd relativa alla nomina di tre nuovi dirigenti Arssa (Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo), nonostante una legge regionale del 2007 preveda la sua soppressione. Per l’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Trematerra, «gli incarichi garantiscono la prosecuzione delle attività dell’azienda e sono comunque vincolati alla fase liquidatoria di Arssa». In ogni caso, rimane da sciogliere il problema dei costi dell’ente. Secondo Carlo Guccione del Pd, «in questi anni l’Arssa ha speso cifre considerevoli che non si giustificano con il pagamento degli stipendi. È necessaria una riforma che tagli gli sprechi. La Corte dei conti della Calabria ha detto che l’Arssa ha lasciato insoddisfatte le esigenze del territorio, a causa dell’assenza di strategie mirate».
L’Aula ha poi preso in esame due interrogazioni del consigliere Idv Giuseppe Giordano, che vertevano sullo stato dei pagamenti a favore delle farmacie ricadenti nell’ambito dell’Asp 5 e su quello relativo alle cooperative sociali. «É necessario – ha detto il consigliere – spiegare quali iniziative verranno messe in atto per evitare che venga messo in ginocchio il sistema farmaceutico calabrese e per scongiurare la crisi delle società che operano nel settore della salute mentale». A rispondere, la vice presidente della giunta regionale, Antonella Stasi: «Le delibere per i pagamenti sono state effettuate. Tutti i creditori verranno saldati tra qualche giorno».
Saltano invece le interrogazioni sulla realizzazione dell’aeroporto di Sibari, a causa dell’assenza (in realtà è arrivato a lavori già iniziati) dell’assessore ai Lavori pubblici, Pino Gentile.
É poi la volta del democrat Francesco Sulla, che chiede lumi circa gli esiti dei bandi Pia (pacchetti integrati agevolazioni): «Questi strumenti di intervento meriterebbero una maggiore attenzione. C’è la necessità di curare meglio la realizzazione di questi bandi in futuro». Normale amministrazione per la Stasi, secondo cui «alcune volte le procedure si inceppano. Il problema dei bandi Pia è comunque superato, in quanto a settembre è stata approvata la graduatoria di merito. Entro novembre saranno emanati i decreti definitivi».  
In gioco, poi, c’è il futuro di 270 dipendenti dell’Arssa, selezionati tramite concorso pubblico. È il consigliere Peppe Bova del gruppo Misto a chiedere alla giunta quali iniziative intende assumere per salvaguardare i posti di lavoro. Ancora Trematerra: «La situazione dei lavoratori non verrà modificata.  L’Arssa rimarrà una struttura pubblica sgravata però da alcuni pesi».
Guccione denuncia poi la grave situazione sanitaria in cui versa la provincia di Cosenza: «I posti letto in meno sono 137. Se si taglia un servizio ospedaliero, per legge ci vuole un servizio sanitario territoriale, cosa che non sta avvenendo. I livelli essenziali di assistenza non sono garantiti». Non è d’accordo la vicepresidente della giunta, Antonella Stasi: «La proporzione relativa ai posti letto di Cosenza sembra essere rispettata. Ci saranno comunque dei riequilibri che risolveranno i vari disservizi».
Un’interrogazione a parte meritano le 943 figure professionali che mancano all’Asp di Cosenza per il suo corretto funzionamento. «Ci sono precari da oltre 12 anni – afferma ancora Guccione -, i loro contratti sono di nuovo in scadenza. Chiediamo la loro proroga fino a quando non sarà possibile stabilizzare questi lavoratori». Abbastanza concorde la Stasi: «È una situazione che abbiamo ereditato dal passato. Il commissario (Scopelliti, ndr) intende individuare un percorso affinché queste figure possano continuare a prestare il loro servizio».
Salta inoltre la nomina di tre membri del Corecom (comitato per la comunicazione regionale) a causa dell’incertezza sui nomi da parte dell’opposizione. Una esitazione che alla fine torna comoda anche alla maggioranza, spaccata in due (con l’Udc da una parte e Pdl dall’altra) sulle nomine.

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