REGGIO CALABRIA Dall’inchiesta “Sistema” sono emersi gli stretti contatti tra il boss Crucitti e la politica. A quest’ultima si rivolge il boss già condannato in primo grado nel processo “Pietrastorta” nell’ambito del quale si era costituito parte civile l’attivista di “Libera” Tiberio Bentivoglio che, nel febbraio scorso, è stato vittima di un tentato omicidio. Ma i rapporti con la politica non sono solo quelli con l’attuale assessore comunale ai Lavori pubblici Pasquale Morisani. Santo Crucitti avrebbe chiesto l’intervento dell’ex consigliere comunale Dominique Suraci affinché la società finanziaria “FinReggio”, gestita da Mario Chilà, stipulasse una convenzione con i dipendenti della Multiservizi, la società mista il cui 51% è del Comune di Reggio Calabria. La stessa municipalizzata il cui socio privato era Giuseppe Rechichi, arrestato nell’ambito dell’inchiesta “Archi” perché ritenuto vicino alla cosca Tegano.
Ritornando alla convenzione con la società finanziaria riconducibile al boss di Pietrastorta, il gip Santoro scrive che «in tale contesto, il Crucitti sfrutta il rapporto che lo lega al consigliere comunale Suraci Domenico, detto Dominique, il quale riesce a far ottenere a Chilà Mario la stipula di una convenzione tra i dipendenti della Multiservizi e la società finanziaria di cui il Chilà si è rilevato essere socio di fatto. Sostanzialmente si ha modo di rilevare come il Suraci Dominique si adoperi (a seguito dell’intervento di Crucitti) per la stipula di una convenzione finalizzata all’inserimento della FinReggio all’interno dell’impresa comunale Multiservizi, sfruttando, a sua volta, l’appoggio di Tibaldi Michelangelo, socio privato dell’anzidetta società mista, a cui l’anzidetto consigliere si rivolge per l’elaborazione del contratto di convenzione che sarà sottoscritto dalla FinReggio e l’amministratore delegato dell’anzidetta municipalizzata Lauro Mamone».
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