CROTONE «Crotone contesta Scopelliti. È un dato oggettivo, nonostante il presidente e la sua vice accampino scuse per sminuire la contestazione a strumentalizzazione politica». Lo afferma, in una nota, il coordinatore provinciale del Pd, Nicola Belcastro. «Sono solo pretesti, quelli tipici della politica del centrodestra – prosegue Belcastro – che anche a livello nazionale è più impegnata a nascondersi dietro pseudo nemici che a governare per il bene della collettività. “È tutta colpa dei comunisti”. Così è solito tuonare Berlusconi, e allo stesso modo nel loro piccolo fanno Peppe Scopelliti e Antonella Stasi, che accusano il centrosinistra di fare una cattiva politica a scapito della Regione, creando “terrorismo sociale” in merito al Piano di rientro della sanità, che altro non è che una riorganizzazione della struttura che porterà da qui ai prossimi due anni ad avere dei servizi di eccellenza anche a Crotone. Ma, pur acquisendo positivamente la profonda modifica del progetto iniziale sotto la spinta unanime delle autonomie locali, il non riconoscimento delle peculiarità dell`ospedale di Crotone, la soppressione di posti letto e la mancata assegnazione di reparti ritenuti importantissimi, la mancata definizione del territorio e la mancata stabilizzazione del personale precario che è indispensabile per il buon funzionamento dei servizi che l`ospedale di Crotone eroga, rendono impossibile una migliore organizzazione del presidio e soprattutto con la volontà di farne un polo d`eccellenza che eviti l`emigrazione sanitaria». «Questi sono fatti – prosegue Belcastro – che i cittadini di Crotone toccano quotidianamente con mano, senza bisogno di essere guidati nelle loro valutazioni, ed è compito precipuo dell`opposizione evidenziarli ed operare per modificarli. Se il presidente Scopelliti e la sua vice credono che i crotonesi non sappiano valutare l`operato della giunta regionale, in questa come in tutte le occasioni in cui questo territorio è stato marginalizzato o ignorato, sbagliano e di grosso. Le offese lanciate dal Presidente Scopelliti contro la classe politica di centrosinistra definita incapace ed inidonea a fare politica non ci toccano in alcun modo, soprattutto se formulate da chi vorrebbe adottare anche in Calabria il “modello Reggio”, quel modello che era tale quando il sindaco si chiamava Falcomatà e diventato poi il modello della vergogna, considerato il buco finanziario della gestione Scopelliti. Prima di bacchettare le passate gestioni il presidente dovrebbe capire se il suo modello di gestione è davvero da portare ad esempio. Se poi tutta la polemica è stata innescata perché non si è gradita la contestazione al presidente nella città del vicepresidente, allora c`è da rassegnarsi, perché in democrazia contestare è lecito, purché secondo le regole, così come la nostra Costituzione ci insegna».
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