LAMEZIA TERME «Sono sempre più preoccupata per la gravissima situazione in cui versa il territorio calabrese. Il dissesto idrogeologico, sul quale continuiamo a denunciare e a promuovere atti parlamentari, è una piaga che non è stata curata e ogni ondata di maltempo che si sta abbattendo sul nostro territorio è motivo di paura e di tensione. Dopo quanto accaduto a recentemente a Genova e nelle Cinque Terre, dopo l`alluvione di Giampilieri e soprattutto dopo le numerose vittime che a più riprese abbiamo dovuto contare e piangere in Calabria, gli organismi di governo preposti restano in una condizione di inaccettabile inerzia». È quanto sostiene Maria Grazia Laganà Fortugno che torna a intervenire sull`allarmante stato del territorio calabrese. «Ho denunciato più volte con forza come la Calabria sia una bomba pronta a esplodere. Le insidie che nasconde questa terra, cagionate dall`incuria dell`uomo, dalla mancanza di controlli, dall`assurda prassi di disboscare e costruire abusivamente nei greti dei torrenti, potrebbero portare a nuove catastrofi. Poi che faranno quanti oggi hanno la responsabilità di agire e invece non hanno mosso un dito? Verseranno altre lacrime di coccodrillo?».
«Di tutto questo – prosegue la deputata del Pd – al governo, ormai in coma, e agli enti territoriali, in primis la Regione, non sembra interessare nulla. Ho presentato quattro interrogazioni parlamentari ma non ho ricevuto una risposta che fosse una. È da oltre due anni che, anche per i cambiamenti climatici in atto, la Calabria è flagellata da nubifragi e alluvioni sempre più violenti». La parlamentare democratica sottolinea poi «l`inerzia del consiglio dei ministri e della Regione che, secondo quanto denunciato da numerosi amministratori locali, non hanno provveduto a erogare le somme che erano state stanziate in seguito alla dichiarazione dello stato di calamità naturale per i territori colpiti dagli eventi atmosferici più gravi. Non c`è un minuto di tempo da perdere. La Calabria rischia grosso e noi non abbiamo più voglia di passare per le cassandre di purtroppo facilmente prevedibili sventure».
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