Sarà una giornata particolare, una domenica dedicata a far finire in fuorigioco le mafie e non gli attaccanti avversari: il gruppo della Nazionale italiana di calcio aspetta con orgoglio misto a curiosità la visita a Rizziconi per disputare un minitorneo su un campo sequestrato alla `ndrangheta. «I giocatori sono contenti di potere dare un contributo allo stesso tempo concreto e simbolico alla lotta contro uno dei mali principali del nostro Paese» spiega il direttore generale della Figc, Antonello Valentini, tra i primi con il presidente Giancarlo Abete ad aderire alla richiesta fatta nella primavera scorsa da don Ciotti. «Molti di loro – prosegue Valentini – mi chiedono in questi giorni informazioni, vogliono arrivare preparati perché è evidente che il significato va molto al di là di una semplice esibizione». Chiaro però che una trasferta del genere va preparata con la massima attenzione: Roberto Massucci, che per il Viminale è il responsabile della sicurezza della Nazionale, è al lavoro dall`estate scorsa per preparare la visita in un comune ad altissima densità mafiosa. «Non ci sono segnali di allarme – chiarisce – ma ovviamente stiamo lavorando perché il tutto avvenga senza misure straordinarie e però con un grado di attenzione massima. Al lavoro di preparazione fatto nei mesi scorsi (quello che era in realtà un campetto amatoriale è stato trasformato in un impianto con tribuna in grado ospitare gli oltre mille invitati) si è aggiunto un piano operativo per la trasferta che coniuga le due priorità del ministro Maroni: lotta alle mafia e alla violenza negli stadi. Arrivata a Lamezia la Nazionale sarà scortata in varie riprese dalle forze territoriali di tre questure (Catanzaro, Lamezia e Reggio Calabria): quando poi entrerà nel territorio di Rizziconi, comune commissariato, il convoglio sarà “assistito” dal commissariato di zona con presidi di polizia lungo i due percorsi che per sicurezza abbiamo scelto. Al campo di Rizziconi il piano di sicurezza preparato dal prefetto e dal questore di Reggio prevede un normale sistema di controllo accessi gestito da steward, Protezione civile e nuclei di rinforzo territoriali, anche perché vogliamo evitare di “militarizzare” l`evento». Fatto sta che in queste ore si procede a bonificare per l`ennesima volta l`impianto e che per un allenamento della Nazionale verranno impiegate forze pari a quelle di una partita di serie A con tutte le implicazioni che due tifoserie contrapposte comportano.
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