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In piazza gli "indignati" del debito di Reggio

«Siamo indignati per il baratro etico e morale nel quale la città è stata sprofondata per responsabilità di alcuni soggetti che hanno utilizzato le risorse pubbliche per fini personali o di carrier…

Pubblicato il: 12/11/2011 – 13:16
In piazza gli "indignati" del debito di Reggio

«Siamo indignati per il baratro etico e morale nel quale la città è stata sprofondata per responsabilità di alcuni soggetti che hanno utilizzato le risorse pubbliche per fini personali o di carriera politica». È una delle frasi che si trovano nella petizione che Sinistra ecologia e libertà, Slega la Calabria e il movimento Energia Pulita hanno sottoposto questa mattina in piazza San Giorgio al Corso all’attenzione dei reggini. Sotto il titolo «Noi il vostro debito non lo paghiamo» è iniziata la campagna di raccolta firme in molte zone della città per individuare i responsabili del buco di 170 milioni di euro e per sollecitare tutte le iniziative utili per riavere indietro le somme indebitamente percepite.
Sulla graticola c’è il “modello Reggio” di Scopelliti, ma non solo. Anche il sindaco Demetrio Arena è invitato ad abbandonare la politica che ha fatto la fortuna del suo predecessore e ad adottare tutte le procedure necessarie per risolvere una situazione drammatica: «Chiediamo che i responsabili politici e chi è stato complice del sistema “modello Reggio” escano allo scoperto e chiedano pubblicamente scusa alla città e ai reggini, così come riteniamo che chi ha chiesto e ottenuto la fiducia nel segno della continuità di questo modello debba riconoscerne colpe e colpevoli e prenderne pubblicamente le distanze».
L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica al fine di non far calare l’attenzione sulla situazione del bilancio comunale. Le firme raccolte saranno consegnate direttamente a Palazzo San Giorgio. «Contiamo di arrivare a 5mila sottoscrizioni – afferma l’esponente di Sel Nino Mallamaci, ex assessore della giunta Falcomatà -. Il nostro obiettivo è di sensibilizzare la cittadinanza. Chi ha utilizzato i soldi in maniera indebita li deve restituire. Anche questa giunta è stata eletta sul presupposto del “modello Reggio”, che deve essere finalmente messo da parte. Con i soldi ottenuti, si potrebbero finalmente pagare gli stipendi dei dipendenti della Leonia e della Multiservizi».
La strada della dismissione del patrimonio edilizio imboccata da Arena non sembra essere quella giusta: «Non si può fare cassa così – continua Mallamaci -, per legge quei soldi vanno reinvestiti nel medesimo settore. A meno che non si voglia che questi fondi vincolati facciano la fine di quelli utilizzati per le comparsate di Lele Mora e Valeria Marini».
«In questa storia ci sono colpe precise – commenta Aldo Libri di Sel -, i cittadini devono conoscere l’entità reale del debito e sapere quali spese sono state fatte per determinarlo. Vogliamo che venga fuori tutta la verità. Altrimenti siamo disposti a organizzare manifestazioni di piazza per capire fino in fondo le responsabilità di questa situazione disastrosa, che comporterà un sensibile aumento delle tasse».
Gli stand per la raccolta firme saranno posti anche domani in piazza San Giorgio al Corso e in Piazza Camagna, sia la mattina (10.30 – 13.00) che il pomeriggio (17.00 – 20) e nei pomeriggi di martedì 15 e giovedì 17 (17.00 – 20) . Le postazioni saranno collocate anche nelle periferie (Cataforio e Pellaro la prossima settimana) e sui posti di lavoro. Da lunedi 14, invece, partirà la raccolta firme degli studenti dell’Università Mediterranea.

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