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Estorsione e droga, condannati gli affiliati al clan Tornicchio

Undici condanne per i vertici della cosca Tornicchio di Crotone, gli stessi che, secondo l`accusa, sarebbero i responsabili della strage sul campo di calcetto compiuta a Crotone il 25 giugno del 20…

Pubblicato il: 12/11/2011 – 16:54
Estorsione e droga, condannati gli affiliati al clan Tornicchio

Undici condanne per i vertici della cosca Tornicchio di Crotone, gli stessi che, secondo l`accusa, sarebbero i responsabili della strage sul campo di calcetto compiuta a Crotone il 25 giugno del 2009 nella quale fu ucciso Domenico Gabriele, un bambino di appena 11 anni. Ieri il tribunale di Crotone ha condannato 11 affiliati per i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, traffico di armi e droga. Le pene più pesanti sono state inflitte a Francesco Tornicchio, di 32 anni, ritenuto il capo della cosca, condannato a 27 anni di reclusione; il fratello Andrea, di 21 anni (22 anni) ed a Vincenzo Dattolo, di 27 (19 anni). I tre, in un altro processo, sono accusati anche dell`uccisione del piccolo Domenico, di Gabriele Marrazzo, di 35 anni, e del ferimento di altre 8 persone. In origine il dibattimento era unico, ma poi la Corte d`assise di Catanzaro ha deciso, nel dicembre scorso, di procedere solo per la strage (il reato contestato agli imputati) e per altri omicidi e di trasmettere gli atti per gli altri reati al
Tribunale di Crotone. E per questo secondo filone oggi c`é stata la sentenza. I giudici di Crotone hanno condannato Donatello Lerose ad 11 anni di reclusione; Rosario Tornicchio a otto anni; Francesco Benincasa a 9 anni; Paolo Cusato a sette anni e quattro mesi; Benito Lumare a due anni; Luigi Schirripa ad un anno e dieci mesi e Patrizia Raffaella Vaccaro ad un anno. Condannato a quattro anni e sei mesi anche Giuliano Carella agente della stradale di Crotone accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, favoreggiamento, corruzione. Per Lumare, Schirripa e Vaccaro è stata disposta la sospensione condizionale della pena. I giudici hanno invece assolto Pietro Corigliano. Il tribunale ha anche disposto per gli imputati il risarcimento dei danni in favore delle parti civili, tra le quali figurano la Regione Calabria (30 mila euro) e la Provincia ed il Comune di Crotone (50 mila e 80 mila euro). «In questa sede – è stato il commento del pm della Dda di Catanzaro Salvatore Curcio dopo la sentenza – voglio ringraziare per il prezioso lavoro l`Arma dei carabinieri e particolarmente il tenente colonnello Luigi Di Santo ed il personale del Reparto operativo di Crotone e della Compagnia di Cirò Marina».

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