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«Non ci piace un`amministrazione che continua a procedere per annunci»

COSENZA «Non abbiamo ancora discusso delle linee programmatiche, le commissioni consiliari sono, per il momento, luoghi inutili per l’indifferenza che la struttura comunale dedica al dibattito demo…

Pubblicato il: 12/11/2011 – 19:32
«Non ci piace un`amministrazione che continua a procedere per annunci»

COSENZA «Non abbiamo ancora discusso delle linee programmatiche, le commissioni consiliari sono, per il momento, luoghi inutili per l’indifferenza che la struttura comunale dedica al dibattito democratico; ma le decisioni del sindaco o, meglio, dell’architetto-imprenditore-sindaco non mancano» Lo afferma, in una nota, la coalizione “La migliore Cosenza di sempre”.
Per la terza volta in pochi giorni, infatti, il sindaco Mario Occhiuto non è riuscito a presentare in Consiglio le sue linee programmatiche, che poi sono il primo atto politico-amministrativo di una certa rilevanza. La volta buona dovrebbe essere lunedì prossimo.
«Prenderemo la parola – prosegue la nota – in consiglio comunale e faremo sentire la nostra voce sulle questioni della metropolitana, dell’ex Jolly, delle cosiddette “porte”, sulla rottamazione delle case di via Popilia e su tutto il resto, ma oggi ne leggiamo altre due che non comparivano nella pur lunga relazione fatta dal sindaco nella seduta consiliare del 26 ottobre 2011: lo spostamento della fiera di San Giuseppe su viale Mancini e l’isola pedonale su via Montesanto. Noi rispettiamo naturalmente tutte le opinioni e ancor di più le determinazioni legittimamente adottate, ma pensiamo che alcune di esse, come quelle citate, dovrebbero essere discusse prima con i rappresentanti dei cittadini eletti in consiglio comunale e poi con questori e prefetti. Se fossimo stati consultati nelle forme previste e dovute avremo detto che non ci convincono né l’una, né l’altra cosa. La fiera di San Giuseppe nasce nel centro storico e li ha le sue radici, oltre a costituire un elemento attrattivo e commerciale per la parte di città che tutti dicono di voler valorizzare e rilanciare. A noi pare che lo spoglio progressivo che il centro storico sta subendo vada invece in direzione opposta e che ancor di più la improvvisa e unilaterale decisione dello spostamento della fiera sulla grande arteria sarà pure una visione che risponde a logiche urbanistiche avanzate ma aggrava lo stato di abbandono del centro storico senza rispettarne né le tradizioni e neanche gli interessi dei cosentini, che hanno a cuore le sorti della città antica. Questore e prefetto avanzano perplessità sul piano igienico e della sicurezza? Bene, – afferma ancora la coalizione – è proprio su questi fronti che il Comune dovrebbe impegnarsi utilizzando le risorse per rendere il centro storico adeguato a ospitare eventi e consentire così che la festa viva, come sempre, negli angoli suggestivi del centro storico piuttosto che eludere il problema e spostare tutto. Seconda questione: via Montesanto. È la strada più commerciale della città. Ci sono attività professionali e studi medici, parcheggi e uffici. Nell’ipotesi dell’isola pedonale alcune vitali attività dovrebbero chiudere con la conseguenza della perdita secca di posti di lavoro. In conclusione esprimiamo perplessità sul metodo e sul merito». La coalizione è categorica: «Non ci piace un`amministrazione che continua a procedere per annunci e con decisioni che passano sulla testa degli organi elettivi che stanno lì proprio per valutare, approvare o non approvare le proposte del governo cittadino. Al quale, alla fine, spetta, certo, l’ultima parola e la decisione finale ma che non può saltare a piè pari tutti i passaggi di partecipazione democratica e di coinvolgimento se non di tutti i cittadini, quantomeno di coloro che li rappresentano. Ne riparleremo in consiglio comunale, ma diciamo sin d’ora che se il riferimento è il “modello Reggio” con tutte le sue disinvolture amministrative ci batteremo per rispettare le tradizioni cittadine e riportare a Cosenza, sobrietà, partecipazione, cultura democratica tolleranza, e sensibilità per le categorie deboli».

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