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Gratteri: i clan approfittano della crisi

FIRENZE «In momenti di crisi le mafie si avvantaggiano» e «ora stanno approfittando della mancanza di liquidità, perché le mafie sono le uniche ad avere grandi quantità di denaro liquido, provento …

Pubblicato il: 14/11/2011 – 16:05
Gratteri: i clan approfittano della crisi

FIRENZE «In momenti di crisi le mafie si avvantaggiano» e «ora stanno approfittando della mancanza di liquidità, perché le mafie sono le uniche ad avere grandi quantità di denaro liquido, provento in particolare del traffico di cocaina». Lo ha detto Nicola Gratteri, procuratore aggiunto della Dda di Reggio Calabria, a margine dell`incontro “Legalità e democrazia per una cittadinanza responsabile” organizzato dalla Provincia di Firenze. L`incontro si è svolto al Palazzo dei Congressi davanti a circa mille studenti delle scuole superiori fiorentine: tra gli altri hanno partecipato Giuseppe Carlo Marino, docente di storia all`Università di Palermo, Raffaele Cantone, giudice presso il Massimario della Cassazione, il presidente della Provincia Andrea Barducci e l`assessore all`Istruzione Giovanni Di Fede. Gratteri ha evidenziato che la Provincia di Firenze è stata «sempre molto attenta e organizza spesso incontri per sensibilizzare i giovani: questo è un aspetto importante che in molte altre parti d`Italia, anche in zone più ricche, mi riferisco alla Lombardia e al Piemonte, non vedo». Gratteri ha poi ribadito «l`importanza degli esempi positivi» e ha giudicato come «un fatto molto importante» l`allenamento di ieri della Nazionale a Rizziconi su un campo realizzato su un terreno confiscato alla `ndrangheta. «Mafia, corruzione e politica – ha detto Marino – sono come padre, figlio e spirito santo». «I giovani – ha aggiunto Cantone – hanno capito che la mafia non è solo un problema meridionale. Finalmente al Nord si riesce a parlare di mafia, soprattutto quando le amministrazioni sono sensibili su questi temi». «Ci sono molti incensurati che sono capimafia e che quindi, credendo che sono persone perbene, possono tranquillamente essere eletti o nominati in Parlamento», ma né l`attuale sistema elettorale né la reintroduzione delle preferenze «possono sicuramente arginare questo pericolo di inquinamento. È un problema morale ed etico», ha detto Gratteri a Firenze. «Il sistema elettorale attuale – ha aggiunto il magistrato –, della cosiddetta Seconda Repubblica, ha creato dei nominati e non degli eletti. Nella sostanza 7, 8 persone hanno determinato la composizione del Parlamento», quindi «non sono stati rappresentati i bisogni e i voleri delle persone»; e poi «molti parlamentari non sono espressione del territorio sul quale sono stati nominati: con la Seconda Repubblica non ho visto i cambiamenti necessari per la nostra società. Paradossalmente quindi possiamo pensare: qual è la differenza tra avere sei mafiosi “doc” in Parlamento, rispetto al prodotto che si è avuto fino ad oggi?». «Non mi pare che sia un grande rischio, visti i risultati» ha detto ancora Gratteri, secondo cui «per mesi si è discusso di problemi inesistenti». Infine rispondendo ai giornalisti, in merito alla forza reale che potrà avere il nuovo governo tecnico sulle questioni legate alle mafie, Gratteri ha spiegato: «Vediamo quali poteri avrà, dal punto di vista sostanziale cosa potrà fare, quali saranno gli spazi di manovra».

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