«In tema di Unioni di comuni e Comunità montane in Calabria la confusione regna sovrana». Lo afferma in una nota il consigliere regionale dell`Italia dei Valori, Mimmo Talarico. «Mentre da un lato la giunta regionale – aggiunge – si fa latrice di un progetto di legge che prevede la soppressione degli enti montani e l`avocazione ad una agenzia regionale delle competenze in materia di forestazione e di sviluppo della montagna, dall`altro il consiglio regionale approva una legge sulle Unioni di comuni che esplicitamente individua nelle comunità montane il livello ottimale per lo svolgimento associato di funzioni e servizi comunali nei territori montani. Come interpretare altrimenti il comma 2 dell`art. 2 della legge in questione che testualmente recita: “Il limite demografico minimo di cui al comma 1 è ridotto a 2.500 abitanti, se i comuni appartengono o sono appartenuti a comunità montane”? E` del tutto evidente che anche su questo terreno la giunta regionale sta dimostrando una certa incapacità a proporre un quadro di riforme organico e coerente, una soluzione adeguata all`impasse che si è creato rispetto al destino degli enti montani ed al rilancio delle politiche regionali in tema di valorizzazione e sviluppo della montagna».
«L`occasione – prosegue Talarico – è comunque propizia per ribadire che su questo versante sarebbe opportuno fermarsi un attimo, riflettere e mettere in campo un progetto condiviso, un`ipotesi di riforma del comparto che recepisca anche le istanze delle opposizioni. La nostra non è una linea di conservazione, di difesa dello status quo, ma una manifestazione di disponibilità al dialogo su una proposta organica di rilancio delle politiche sulla montagna e le aree interne».
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