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Cordone ombelicale calabrese vola a salvare una vita in California

Vola in California, nella speranza fondata di essere utile ad un paziente di 30 anni, il cordone ombelicale di una giovane mamma calabrese raccolto lunedì 14 dalla “Calabria Cord Blood Bank” (Ccbb)…

Pubblicato il: 15/11/2011 – 13:02
Cordone ombelicale calabrese vola a salvare una vita in California

Vola in California, nella speranza fondata di essere utile ad un paziente di 30 anni, il cordone ombelicale di una giovane mamma calabrese raccolto lunedì 14 dalla “Calabria Cord Blood Bank” (Ccbb) dell’azienda ospedaliera “Bianchi Melacrino Morelli” di Reggio Calabria. Il cordone è stato raccolto e congelato a Reggio dallo staff ginecologico e ostetrico diretto dal dottor Vadalà, e le cellule staminali del cordone saranno trapiantate in un paziente affetto da anemia aplastica severa in cura presso il Davis Cancer Center di Sacramento in California.
«La Calabria Cord Blood Bank, unica banca della Calabria per la donazione e conservazione ad uso solidaristico dei cordoni ombelicali, è ad oggi al settimo rilascio ad uso trapiantologico informa una nota dell’istituto – La Ccbb fa parte della rete nazionale costituita da 19 Banche di cordone ombelicale attive sul territorio nazionale e autorizzate dal Centro nazionale trapianti e il Centro nazionale sangue del ministero della Salute. L`attività delle banche è contraddistinta dall’applicazione rigorosa dei requisiti di qualità e sicurezza, introdotti dalle normative italiane ed europee, relativi alla raccolta, conservazione, bancaggio e rilascio di unità di sangue cordonale donate a scopo solidaristico e destinate al trapianto».
Dal 19 luglio del 2010, data del primo rilascio di un cordone calabrese in favore di un paziente francese, questa è la settima volta che il cordone viene concesso a fronte di quaranta richieste ricevute. Gli altri rilasci sono stati autorizzati in favore di pazienti italiani (due), statunitensi (due con quello di ieri), Portogallo e Olanda.
«Lo staff della Calabria Cord Blood Bank – prosegue la nota – ringrazia la giovane coppia che ha donato il cordone, tutti i genitori che scelgono di dare una speranza di vita ai tanti pazienti oncoematologici in attesa di trapianto e le associazioni di volontariato che supportano l’attività di raccolta e contribuiscono in maniera insostituibile a diffondere la cultura della donazione. Un riconoscimento dovuto e un grazie sentito va ai tanti professionisti sanitari che hanno collaborato ad attestare l’idoneità dell’unità raccolta: servizio di Immunotrasfusionale,  diretto dal dottor Bresolin, servizio Hla del laboratorio di tipizzazione tissutale, coordinato dalla dottoressa Romeo e diretto dal dottor Caccamo, laboratorio di Microbiologia, diretto dalla dottoressa De Rosa, laboratorio di Microcitemia, diretto dal dottor D’Ascola, laboratorio settore emocromi dell’UO di Ematologia, diretta dal professor Nobile, laboratorio di Citofluorimetria dell’Uo Ctmo, diretta dal dottor Irrera».
Lo staff del Ccbb è invece composto da Giulia Pucci (responsabile medico), Daniela Marcuccio (dirigente biologo), Rosangela Surace (tecnico di laboratorio), Carmen Zumbo (tecnico di laboratorio), Renza Monteleone (referente sistema gestione qualità), Giovanni Foti (biologo volontario).

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