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Estorsioni a imprenditori, arrestati esponenti della cosca Lo Bianco

VIBO VALENTIA Cinque presunti affiliati alla `ndrangheta, capi e gregari della cosca Lo Bianco di Vibo Valentia, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Catanzaro con l`accusa di avere attuato…

Pubblicato il: 17/11/2011 – 11:01
Estorsioni a imprenditori, arrestati esponenti della cosca Lo Bianco

VIBO VALENTIA Cinque presunti affiliati alla `ndrangheta, capi e gregari della cosca Lo Bianco di Vibo Valentia, sono stati arrestati dalla squadra mobile di Catanzaro con l`accusa di avere attuato una serie di estorsioni ai danni di alcuni imprenditori. Gli arresti sono stati fatti in esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip di Catanzaro su richiesta della Dda. L`inchiesta che ha portato agli arresti è stata diretta dal procuratore della Repubblica aggiunto, Giuseppe Borrelli, e dal pm Pier Paolo Bruni. La cosca Lo Bianco è collegata a quella dei Mancuso, una delle più influenti della `ndrangheta. Agli arrestati viene contestata l`estorsione aggravata dalle modalità mafiose. Tra gli imprenditori che hanno subito le richieste estorsive c`è il titolare di una concessionaria di automobili di Vibo Valentia.
LA MAZZETTA IN CLINICA Si è fatto consegnare la mazzetta imposta al titolare di un autosalone benché si trovasse agli arresti domiciliari in una clinica privata, costringendo l`imprenditore a recarsi a trovarlo. È quanto emerge dalle indagini della squadra mobile di Catanzaro che stamani hanno arrestato Andrea Mantella, di 39 anni, di Vibo Valentia, ritenuto un elemento di spicco del clan; Francesco Antonio Pardea (25), di Tropea; Salvatore Morelli (28), Francesco Scrugli (41) e Vincenzo Mantella (25), di Vibo. Mantella, secondo quanto emerso dalle indagini e dalle dichiarazioni di Samuele Lo Vato, un collaboratore di giustizia che era ai domiciliari nella stessa clinica “Villa Verde” di Donnnici (Cosenza), inviò Morelli e Scrugli a parlare con l`imprenditore vibonese per fargli dire di andare a trovarlo perché c`erano dei problemi da affrontare. E l`imprenditore, secondo quanto lui stesso ha ammesso negando però di avere pagato una tangente, si recò effettivamente in clinica a trovare Mantella, portandogli anche una guantiera di dolci «in segno di cortesia», come scrive il gip nella sua ordinanza. Nell`occasione, secondo l`accusa, l`imprenditore pagò la tangente a Mantella. Un`ipotesi che per gli investigatori trova conferma nelle parole che Mantella disse ad uno dei suoi uomini e che sono state riferite da Lo Vate: «Abbiamo sistemato tutto».
«NON È CHE VIENE UN PISCIATURO QUALUNQUE E COMANDA A VIBO» Mantella, per gli inquirenti della Dda di Catanzaro, è un “emergente“ della cosca Lo Bianco, «a volte – scrive il gip – contrapposto e in contrasto a quello del capo cosca Carmelo Lo Bianco». Tanto che – spiega il giudice – il boss Carmelo Lo Bianco, commentando le voci che circolavano nell`ambiente criminale vibonese di un`ascesa di Andrea Mantella, parlando con un nipote (dialogo intercettato dagli investigatori) gli dice: «È da 40 anni che comando io. Ora non è che viene un pisciaturu qualunque e comanda a Vibo. Questo maiale ha fregato anche la moglie al fratello. È da 40 anni che comandiamo noi, che comando io, personalmente. Ora non è che viene lui e comanda, che lui non comanda neanche a casa sua».

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