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Corecom, opposizione ancora spaccata

LAMEZIA TERME Fumata grigia sul Corecom. Il summit (andato in scena questa mattina a Lamezia Terme) tra i capigruppo delle opposizioni a Palazzo Campanella non ha sciolto il nodo relativo all’indiv…

Pubblicato il: 17/11/2011 – 14:05
Corecom, opposizione ancora spaccata

LAMEZIA TERME Fumata grigia sul Corecom. Il summit (andato in scena questa mattina a Lamezia Terme) tra i capigruppo delle opposizioni a Palazzo Campanella non ha sciolto il nodo relativo all’individuazione del nome da indicare per la composizione del comitato regionale per le comunicazioni. Non c’è l’accordo e il centrosinistra (rimediando l’ennesima figuraccia), nella seduta di domani del consiglio regionale, chiederà nuovamente di rinviare a data da destinarsi l’elezione dei tre membri. La discussione tra i rappresentanti di Pd, Idv, Mpa e Progetto democratico si è impantanata sulla scelta tra Gregorio Corigliano e Aldo Varano. «Chiederemo – spiega il presidente del gruppo Pd, Sandro Principe – il rinvio perché ci siamo riservati di decidere tutto nella prossima riunione delle minoranze già fissata per il 25 novembre». Nella rosa dei papabili non c’è più Massimo Clausi che inizialmente aveva offerto la propria disponibilità a ricoprire tale incarico. Il giornalista del Quotidiano si è tirato fuori dopo aver constatato che non esistono i margini per avere un consenso unanime e adesso la lotta rimane ristretta a due firme di lungo corso del giornalismo calabrese.
Tuttavia è molto probabile che nessuno tra Corigliano e Varano possa essere inserito all’interno dell’organismo perché il centrodestra potrebbe forzare la mano e decidere di andare al voto senza che l’opposizione indichi un suo rappresentante. Usiamo il condizionale perché anche all’interno della maggioranza serpeggia un certo malcontento per il ticket Alessandro Manganaro-Mario Campanella che il capogruppo pidiellino Luigi Fedele e il governatore Peppe Scopelliti avrebbero imposto di votare domani in Aula. Chi ha preso parte ai vari conciliaboli di queste ultime ore racconta che gli esponenti di Pdl e Udc avrebbero mal digerito la riproposizione di Manganaro (direttore dell’accademia delle Belle arti di Reggio Calabria) che la volta scorsa era stato indicato (visto il perdurare dell’impasse del centrosinistra) come rappresentante della minoranza. A capitanare l’ala del dissenso ci sarebbe la componente che fa capo a Pino Galati e rappresentata in consiglio regionale da Gianpaolo Chiappetta, Salvatore Pacenza, Mario Magno e Mimmo Tallini. Dall’altra parte l’Udc vorrebbe inserire al posto di Silvia Gulisano (presidente uscente ma non troppo gradita dal presidente del Consiglio, Franco Talarico) un proprio rappresentante. In ogni caso è difficile che le ambizioni centriste possano essere soddisfatte. Talarico, tra l’altro, avrebbe assicurato a Scopelliti di non voler accendere altri focolai di tensione e quindi di imporre ai suoi uomini di votare i nominativi proposti dal Pdl.
In questo clima d’incertezza, dunque, non è remota la possibilità che domani in consiglio regionale si opti per un nuovo rinvio. La politica del “manuale Cancelli”, si sa, richiede tempi lunghi…

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