MILANO È attesa per domani la sentenza del gup di Milano Roberto Arnaldi nel maxi-processo, con rito abbreviato, che vede alla sbarra 119 imputati, tra cui decine e decine di presunti boss della `ndrangheta arrestati nell`ambito dell`inchiesta “Infinito”. Nel luglio 2010 l`operazione portò in carcere più di 170 persone in Lombardia, sradicando le infiltrazioni della mafia calabrese sul territorio lombardo e svelando anche i contatti delle cosche con il mondo imprenditoriale e delle istituzioni. La sentenza dovrebbe essere emessa in tarda mattinata nell`aula bunker di via Ucelli de Nemi. Il procuratore aggiunto della Dda di Milano Ilda Boccassini e i pm Paolo Strorari e Alessandra Dolci hanno chiesto 118 condanne comprese tra uno e 20 anni di reclusione. In particolare, il pm Dolci ha chiesto 20 anni per Alessandro Manno, capo di una delle quindici “locali” (cosche) della `ndrangheta individuate dagli inquirenti tra Milano e i comuni limitrofi. Sono stati chiesti, invece, 18 anni di reclusione per Pasquale Zappia, quello che fino al momento degli arresti era ritenuto il “capo dei capi” della `ndrangheta in Lombardia, eletto nell`ormai famoso vertice tra i capicosca che si tenne il 31 ottobre 2009 nel centro Falcone-Borsellino di Paderno Dugnano, nel Milanese. Diciotto anni sono stati chiesti anche per altri capi dei “locali” come Vincenzo Mandalari, Pasquale Varca, Vincenzo Rispoli e Cosimo Barranca, capo della cosca di Milano. Il pm ha chiesto invece 16 anni per Pietro Panetta e per Salvatore Strangio, il quale, secondo l`accusa, aveva in mano la Perego Strade, una delle più importanti società del movimento terra in Lombardia. Chiesta l`assoluzione invece per Antonio Oliverio, ex assessore provinciale milanese, accusato proprio in relazione alla vicenda della Perego. Nel corso del processo, con al centro l`accusa di associazione mafiosa e altri reati satellite come usura, estorsione e riciclaggio, il pm Dolci aveva parlato di una vera e propria «colonizzazione`» da parte delle cosche della `ndrangheta in Lombardia. Altri 39 imputati sono a processo a Milano con rito ordinario. Il blitz “Infinito” era stato effettuato in parallelo all`indagine “Crimine” della Dda calabrese che aveva portato in carcere oltre un centinaio di persone, sempre il 13 luglio 2010.
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