Una tanica di benzina e un foglio di carta arrotolato imbevuto dello stesso liquido infiammabile sono stati trovati a Siderno davanti all`abitazione di Mario Congiusta, il padre di Gianluca, l`imprenditore di 34 anni ucciso in un agguato di `ndrangheta il 25 maggio del 2005. È stato lo stesso Mario Congiusta a notare la tanica pochi minuti prima di recarsi dai carabinieri di Locri.
Gli inquirenti non escludono nessuna ipotesi sui responsabili dell’intimidazione nei confronti di un uomo che, dopo l`omicidio del figlio, ha creato un`associazione, la “Gianluca Congiusta Onlus”, impegnandosi nella lotta alla `ndrangheta ed in favore della legalità.
Nelle scorse settimane, i giudici della Corte d’Assise d’Appello di Locri hanno depositato le motivazioni della sentenza con cui, nel dicembre scorso, è stato condannato all’ergastolo il boss Tommaso Costa, ritenuto il mandante dell`omicidio di Gianluca.
Proprio stamattina, inoltre, il nome di Mario Congiusta è finito nelle carte dell’inchiesta dei carabinieri che hanno arrestato un poliziotto, la moglie ed un`altra persona accusate di averlo contattato, tramite lettere anonime, minacciandolo, se non avesse pagato una somma di denaro, di divulgare atti d`indagine falsi dai quali sarebbe emerso che Costa era innocente e che, invece, i responsabili dell’omicidio del figlio fossero i fratelli Salerno.
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