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Poseidone, De Magistris in aula richiama in causa gli ex colleghi

LAMEZIA TERME Giornalisti, politici e colleghi magistrati messi di nuovo “dietro la lavagna”. È stato un fiume in piena il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che stamattina, nelle vesti di parte …

Pubblicato il: 19/11/2011 – 16:21
Poseidone, De Magistris in aula richiama in causa gli ex colleghi

LAMEZIA TERME Giornalisti, politici e colleghi magistrati messi di nuovo “dietro la lavagna”. È stato un fiume in piena il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che stamattina, nelle vesti di parte lesa  nel processo che si tiene a Salerno, è stato sentito in aula sugli anni in cui in Calabria ha condotto l`inchiesta Poseidone.   «L`indagine – ha detto l`ex europarlamentare di Idv – nacque nell`estate 2004 a seguito di una moltitudine di denunce giunte da villeggianti e inerenti a un forte inquinamento marino. Mi colpì che in quello stesso periodo fu depositata una relazione della sezione regionale della Corte dei Conti in merito a presunti illeciti sulla realizzazione di depuratori in Calabria. Pensai, dunque, che ci fosse una correlazione tra le due vicende e quindi reputai giusto indagare su un eventuale nesso di causalità. L`inchiesta, poi, si allargò al tema degli appalti nell`ambito dei depuratori e finanche allo smaltimento dei rifiuti». De Magistris, poi, ha spiegato che reazione avrebbero avuto i suoi colleghi della Procura catanzarese in occasione del coinvolgimento dell`allora presidente della Regione e commissario per l`emergenza ambientale, Giuseppe Chiaravalloti.   
«Il primo ad essere indagato – ha rimarcato rispondendo alle domande dei giudici – fu Giuseppe Chiaravalloti. Emergeva una confusione di ruoli tra controllati e controllori. Penso, ad esempio, a Bruno Barbera, commissario dell`Arpacal che fu nominato dallo stesso Chiaravalloti. Secondo me quest`ultimo appariva come uno dei principali indagati ma mi fu detto, dal procuratore Lombardi e dal procuratore aggiunto, Mario Spagnuolo di effettuare qualsiasi perquisizione tranne che a Chiaravalloti visto che non gli ero simpatico. Mi sembrò, questo, un fatto personale. Sia Lombardi che Spagnuolo, seppure non avessero apposto il visto al decreto per la perquisizione, mi assicurarono il loro sostegno. Mi assunsi, così, la responsabilità di andare avanti e, per scongiurare fughe di notizie, anticipai la perquisizione dal 18 al 16 maggio 2005».
L`attuale sindaco di Napoli, costituitosi parte civile, ha parlato del primo impatto che ebbe una volta giunto a Catanzaro. «Nella mia prima esperienza a Catanzaro – ha detto De Magistris – c`era come procuratore della Repubblica, Mariano Lombardi. I rapporti con lui sono stati sempre buoni, sia dal punto di vista umano sia da quello professionale. Ricordo che il parere che rilasciò per la mia nomina alla qualifica di magistrato di tribunale fu addirittura più elevato rispetto alla media. Nonostante questo buon rapporto, però, già all`epoca riscontrai fatti anomali che interessavano in qualche modo Lombardi».
L`ex magistrato, poi, collega i problemi che avrebbe avuto – fino alla denunciata sottrazione della competenza sull`inchiesta che aveva avviato – a causa del coinvolgimento di Chiaravalloti.  «L`esposizione sempre maggiore nei confronti della mia persona è iniziata a partire dalla perquisizione a Chiaravalloti» afferma De Magistris. «Da quel momento in poi – ha aggiunto – si sono verificati una serie di episodi significativi che hanno portato, tra le altre cose, ad una interrogazione parlamentare ad opera di un senatore di An talmente dettagliata – ma solo sui fatti calabresi – che mi sembrava assurdo fosse opera solo del senatore stesso».  De Magistris, poi, sempre parlando di eventuali fughe di notizie su fatti riservati specifica ha detto: «Penso ad un articolo altrettanto dettagliato pubblicato sulla Gazzetta del Sud a firma di Betty Calabretta. Non so come abbia fatto ad avere certe informazioni ma so per certo che tra il procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone e la giornalista ci fosse un rapporto molto stretto. Lei, infatti, spesso stava nell`ufficio di Murone dove hanno, una volta, addirittura fatto colazione».  Su Murone ha aggiunto: «Sin da subito ebbi la sensazione che Murone non avesse una considerazione positiva della mia persona».
Alla fine, De Magistris ha ribadito il fatto che «non ho mai chiesto di essere sostituito e di non seguire più questa inchiesta. Non vi era alcun presupposto affinché ciò accadesse e neanche Lombardi e Spagnuolo avevano mai paventato o ipotizzato questa opzione». L`udienza al Tribunale di Salerno, con la testimonianza dell`ex pm De Magistris, verrà ripresa il 5 dicembre.

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