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Maxiprocesso alla `ndrangheta in Lombardia, 110 condanne

Centodieci condanne e otto assoluzioni. È il pesantissimo dispositivo del giudice dell’udienza preliminare di Milano, Roberto Arnaldi, che dopo 32 ore di camera di consiglio ha pronunciato la sente…

Pubblicato il: 19/11/2011 – 21:47
Maxiprocesso alla `ndrangheta in Lombardia, 110 condanne

Centodieci condanne e otto assoluzioni. È il pesantissimo dispositivo del giudice dell’udienza preliminare di Milano, Roberto Arnaldi, che dopo 32 ore di camera di consiglio ha pronunciato la sentenza nei confronti dei 119 imputati del processo stralcio, celebrato con il rito abbreviato, scaturito dall’operazione “Infinito” contro le cosche della ‘ndrangheta calabrese attive in Lombardia.
La sentenza ha confermato in pieno l’impianto accusatorio della Dda di Milano, guidata da Ilda Boccassini, sull’esistenza di una sorta di “cupola” lombarda della ‘ndrangheta e sulle pervasive infiltrazioni dei clan nelle attività imprenditoriali e nelle istituzioni pubbliche del Nord Italia.
La pena più alta è stata irrogata ad Alessandro Manno, presunto capo del “locale” di Pioltello, una delle quindici articolazioni territoriali della malavita organizzata calabrese presenti nell’hinterland milanese. Per Cosimo Barranca, condanna a 14 anni. Al presunto “boss dei boss”, Pasquale Zappia, eletto al vertice della “Lombardia” nel summit del 2009 nel centro “Falcone-Borsellino” di Paderno Dugnano, nel Milanese, è stata comminata una pena a 12 anni. Proprio Zappia ha avvertito un malore in aula durante la lettura della sentenza ed è stato portato via in ambulanza. L`ex sindaco del Comune di Borgarello (Pavia), Pasquale Valdes, è stato condannato a un anno e quattro mesi (pena sospesa) per turbativa d`asta.
Assolti l’ex assessore provinciale milanese Antonino Oliverio (come peraltro chiesto dagli stessi pm), così come altri cinque imputati a cui non era stata contestata l’associazione di tipo mafioso. Non luogo a procedere per altri tre personaggi alla sbarra, perché già condannati per i medesimi reati, oltre a una dichiarazione di estinzione per morte del reo.
Durante la lettura della sentenza, applausi ironici e insulti sono stati rivolti alla corte dagli imputati che hanno assistito alla pronuncia nelle gabbie dell`aula bunker.

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