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Il Prc reggino e il dilemma del rapporto col Pd

REGGIO CALABRIA L’approdo di Nino De Gaetano tra le fila del Pd ha avuto un effetto dirompente sulla salute della Rifondazione comunista reggina. Il congresso celebrato oggi pomeriggio nei saloni d…

Pubblicato il: 21/11/2011 – 20:41
Il Prc reggino e il dilemma del rapporto col Pd

REGGIO CALABRIA L’approdo di Nino De Gaetano tra le fila del Pd ha avuto un effetto dirompente sulla salute della Rifondazione comunista reggina. Il congresso celebrato oggi pomeriggio nei saloni del Dopolavoro ferroviario rappresenta il tentativo di rimettere insieme i pezzi di un partito che soffre – a livello nazionale, ma soprattutto locale – di una emorragia di consensi che mette a repentaglio l’esistenza stessa del Prc. La scarsa presenza di partecipanti all’assemblea lo dimostra: solo 24 persone, inclusi giornalisti (quattro) e relatori (altri quattro). Ne è consapevole la militante Alessia Candido, per la quale in gioco c’è «la sopravvivenza del partito». «È un momento difficile per il Prc reggino – continua Candido -, che è entrato in crisi dopo l’uscita di De Gaetano e di altri dirigenti». Non mancano amarezze e accuse: «Il consigliere regionale eletto con i voti di Rifondazione ha potuto fare quello che ha fatto perché non c’è stata una base militante attiva nel controllo. Per noi è uno choc sentire le dichiarazioni del pentito Moio che parlano di appoggio della ‘ndrangheta a un comunista».
È la stessa Candido a presentare al congresso una delle tre mozioni che in questo momento animano la vita del Prc nazionale. Tre proposte che in sintesi ruotano attorno a una questione: il rapporto da instaurare con il Partito democratico. La Candido è relatrice della linea più dura, incarnata a livello nazionale da Claudio Bellotti e Alessandro Giardiello: «Il Pd è stato il principale sponsor del governo Monti, un esecutivo che vuole fare gli interessi dei capitalisti a scapito delle classi meno abbienti». Contro questo governo, «serve una mobilitazione chiara e una opposizione intransigente». Dunque, nessun rapporto con i democrat, ma piuttosto un «appoggio vero all’azione della Cgil».
Danilo Barreca, membro del comitato politico nazionale ed ex segretario provinciale di Rifondazione, è invece portavoce della mozione che fa capo a Paolo Ferrero, segretario nazionale del Prc. Una proposta che apre alla collaborazione con il Pd: «Noi dobbiamo dialogare con tutti, e capire la posizione di Bersani su alcune questioni fondamentali». «Questo governo – continua Barreca – aumenterà i costi sociali che ricadranno sulle classi più povere. Rifondazione comunista dovrà elaborare una proposta politica all’altezza della situazione».
L’incontro cittadino ha infine eletto i delegati che domenica prossima parteciperanno all’assemblea della federazione provinciale, dalla quale emergeranno i rappresentanti che dal 3 dicembre prenderanno parte al congresso nazionale. Un momento dove si deciderà la linea che Rifondazione dovrà seguire. Pd o non Pd, questo è il dilemma.

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