Lea Garofalo, processo azzerato

MILANO Il processo per l`omicidio di Lea Garofalo, la testimone di giustizia scomparsa due anni fa e sciolta nell`acido nel Milanese, dovrà ripartire da zero. E per i presunti assassini si avvicina l`eventualità della scarcerazione. Torneranno tutti liberi se la sentenza di primo grado non arriverà entro il prossimo mese di luglio, quando scadranno i termini di custodia cautelare (gli imputati vennero arrestati a ottobre dell`anno scorso). L`azzeramento del processo è la conseguenza del trasferimento di Filippo Grisolia, presidente della corte d`assise, al ministero della giustizia, dove svolgerà le funzioni di capo di gabinetto del neoministro, Paola Severino. In vista del cambiamento della composizione della corte, le difese non hanno dato il consenso per mantenere valide le prove raccolte finora in dibattimento. Prima fra tutte, la testimonianza di Denise, la figlia che la collaboratrice di giustizia uccisa ha avuto con Vito Cosco, uno degli imputati. La stessa Denise da tempo vive sotto tutela, e rischia per via di questo intoppo burocratico di vedere vanificata la sua coraggiosa deposizione.
Dunque il processo, aggiornato al primo dicembre per la nomina del nuovo presidente della corte, dovrà ricominciare da capo e il pm della dda di Milano, Marcello Tatangelo, dovrà riconvocare tutti i testi finora ascoltati, tra cui Denise, che si è costituita parte civile contro il padre.