«La cittadinanza dei nati in territorio Italiano rappresenta uno dei diritti fondamentali ed Ella ha fatto bene a sollevare il problema, in quanto rappresenta un diritto inalienabile e non sindacabile». A scrivere così, in una lettera al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è Giovanni Manoccio, Sindaco di Acquaformosa, paese di 1200 abitanti in provincia di Cosenza, di antiche origini Arbereshe (Italo-Albanesi). Da circa un anno Acquaformosa è entrato a far parte dei
progetti finanziati dal Ministero degli Interni e gestiti dallo Sprar (Sistema di protezione per i rifugiati e i richiedenti asilo politico). Attualmente in paese sono presenti quattro famiglie provenienti sia dall`Africa che dall`est Europa.
«Da più tempo – scrive Mannoccio a Napolitano – mi batto per i legittimi diritti dei cittadini provenienti da situazioni di sofferenza e di povertà contemplati dalle normative sia Nazionali che Internazionali. Le premetto Signor Presidente, che, nella serata in cui Ella, nell`incontro con la Chiesa Evangelica ha, per l`ennesima volta, sollevato il problema, noi abbiamo festeggiato il compleanno di David, bambino nigeriano che ha compiuto il terzo anno di età. E` stata una festa bella ed emozionante; erano presenti molte persone del mio paese assieme alle famiglie
ospiti del progetto. Ho visto negli occhi di David, nel momento in cui ha aperto i regali, la felicità pura; è rimasto in silenzio ed emozionato aprendoli uno ad uno, ma il momento più bello è stato quando ha visto la bicicletta che l`Associazione che gestisce il progetto gli ha regalato. Ho visto nei suoi occhi la felicità più semplice, che è difficile vedere negli occhi dei nostri figli, ho visto la riconoscenza nel momento in cui è salito sulla bici e pedalando ci salutava con i suoi immensi occhioni neri. David è bello come tutti i bambini del mondo, è bello come suo fratello Giovanni, primo nato africano ad Acquaformosa, è bello come Maria prima nata africana ad Acquaformosa da genitori del Ciad, è bello come gli altri due bambini Giosué e Barbara che sono nati nel mio paese nell`anno in corso da genitori del paese».
«Mi chiedo – scrive ancora il Sindaco – perché a loro dovrebbe essere escluso la possibilità di cittadinanza? Perché ancora esistono forze politiche che alzano inconsistenti “Muri” per negare diritti, non seguendo il Suo esempio di Uomo che apre
gli “Orizzonti” della speranza e della solidarietà? Raramente la Politica e le Istituzioni si conciliano con l`umanità. Questo è uno di quei momenti; la Sua sagacia Signor Presidente farà in modo che questa battaglia di civiltà possa essere vinta; lo dobbiamo a Lei, a David e Giovanni Nigeriani-Italiani, a Maria Ciadiana -Italiana e ai tanti figli di Rifugiati, richiedenti Asilo, Immigrati nati nel nostro paese. Mi permetta Signor Presidente un`ultima considerazione: i bambini della Scuola Materna erano tutti presenti e giocavano spensierati, forse da loro dovremmo prendere esempio di come è più facile la convivenza e l`integrazione che i respingimenti e la negazione dei diritti. Signor Presidente – conclude Mannoccio – ad ogni buon conto Le invio una foto del compleanno di David».
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