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Sciame sismico nell`area del Pollino

CASTROVILLARI «Nella zona del Pollino è in atto una sequenza da alcuni mesi». Il sismologo Alessandro Amato, dell`Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, commenta così la scossa che oggi po…

Pubblicato il: 23/11/2011 – 17:49
Sciame sismico nell`area del Pollino

CASTROVILLARI «Nella zona del Pollino è in atto una sequenza da alcuni mesi». Il sismologo Alessandro Amato, dell`Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, commenta così la scossa che oggi pomeriggio alle 15.12 è stata registrata tra la Calabria e la Basilicata. Un sisma di magnitudo 3,6 della scala Richter, con epicentro tra Mormanno, Laino Castello, Laino Borgo e Rotonda (in provincia di Potenza). Nessun danno, ma molta preoccupazione: le scosse (includendo nel calcolo anche quelle di piccola entità, sono state quattro nelle ultime quindici ore). Anche perché quell`area geologica si è “risvegliata” circa un anno fa e dal settembre 2010 è stata colpita da circa 500 terremoti. «La sequenza è più intensa negli ultimi giorni – spiega Amato – ed è cominciata nel settembre 2010. Il periodo di attività più intensa è stato registrato nell`ottobre 2010, in seguito le scosse si sono diradate, per tornare a un nuovo picco nell`aprile scorso. Da allora, l`attività è ripresa in ottobre, con decine di terremoti inferiori a magnitudo 3». Il fenomeno, secondo i ricercatori è «anomalo», ma non del tutto inatteso. Molti sono gli scienziati che si concentrano su questa zona dell`Appennino, monitorandola perché geologicamente “giovane”. «Di sicuro – rileva Amato – quest`area si trova lungo la fascia del territorio italiano più a rischio sismico: quella dell`Appennino meridionale che attraversa Irpinia, Basilicata e Calabria». I sismologi non hanno ancora un`etichetta per quanto sta accadendo nel Pollino: «Di solito i terremoti noti storicamente sono avvenuti più a Nord o più a Sud, ma non sono documentati in questa zona». Un`ipotesi è che l`area del Pollino sia meno pericolosa rispetto a quelle che la circondano, ma al momento è altrettanto fondata l`ipotesi che grandi terremoti possano essere avvenuti in passato, ma che non siano stati documentati. Per questo motivo i sismologi dell`Ingv sono al lavoro ed hanno cominciato a scavare le cosiddette “trincee”, scavi profondi 2 o 3 metri e larghi una decina di metri che permettono di analizzare gli strati del suolo alla ricerca di tracce di terremoti passati».

LE QUATTRO SCOSSE
Sono quattro le scosse registrate oggi. L`ultimo terremoto, di magnitudo 3.6, è proprio quello avvenuto alle 15.12 ed è stato preceduto, alle 14, da una scossa di magnitudo 2.3. Entrambe le scosse sono state avvertite in diversi comuni tra i quali Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel cosentino, ed a Potenza. Nella stessa zona, che comprende, a una distanza superiore ai 10 chilometri, anche altri comuni come Aieta, Morano Calabro Orsomarso, Papasidero, San Basile, Verbicaro, in Calabria, e Castelluccio superiore, Episcopia e Latronico, in Basilicata, altre due scosse si sono verificate alle 21.17 ed alle 23.49 di ieri, con magnitudo, rispettivamente, di 2.1 e 2.5.

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