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Missing, Facciolla chiede altri sei ergastoli

CATANZARO La scure di Eugenio Facciolla è calata sul processo d`appello dell`operazione “Missing”, scaturito dall`inchiesta contro le cosche cosentine. Il sostituto procuratore generale di Catanzar…

Pubblicato il: 23/11/2011 – 19:55
Missing, Facciolla chiede altri sei ergastoli

CATANZARO La scure di Eugenio Facciolla è calata sul processo d`appello dell`operazione “Missing”, scaturito dall`inchiesta contro le cosche cosentine. Il sostituto procuratore generale di Catanzaro ha avanzato sei richieste d`ergastolo, 14 a trent`anni di reclusione e per altri imputati la conferma della pena già inflitta in primo grado. La richiesta di condanna all`ergastolo riguarda Giancarlo Anselmo, Lorenzo Brescia, Santo Carelli, Edgardo Greco, Francesco Muto e Giuseppe Ruffolo. Il pg ha chiesto la condanna a 30 anni di reclusione per Mario Baratta, Gianfranco Bruni, Pasquale Bruni, Enzo Castiglia, Giulio Castiglia, Silvio Chiodo, Domenico Cicero, Salvatore D`Andrea, Giuseppe Iirillo, Rinaldo Mandarino, Mario Musacco, Sergio Prezio, Fioravante Abbruzzese e Giovanni Abbruzzese.
In primo grado il processo si era concluso con quattro condanne all`ergastolo nei confronti di Romeo Calvano, Gianfranco Ruà, Pasquale Pranno e Franco Perna, altre 32 condanne a pene variabili dai 12 ed i 29 anni di reclusione e undici assoluzioni, tra cui quella del boss reggino Pasquale Condello, detto “il supremo”.
L`inchiesta Missing, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro e dal Ros dei carabinieri, puntò a fare luce su due sanguinose guerre di mafia combattute sul territorio cosentino tra gli anni 70 e 90, con la ricostruzione, tra l`altro, di decine di omicidi di `ndrangheta. Agli imputati, in primo grado, furono concesse le attenuanti generiche per via della lontananza nel tempo dei crimini e anche perché loro stessi furono ritenuti dalla Corte molto diversi rispetto a com`erano allora. Nella sua arringa, però, il sostituto pg ha contestato proprio questa decisione assunta a maggio 2010 dai giudici cosentini. Tra le condanne sancite un anno e mezzo fa, spiccavano quelle dei boss Franco Perna e Franco Pino che, all`epoca dei fatti raccontati nell`inchiesta, guidavano le due fazioni in lotta per aggiudicarsi il controllo del capoluogo bruzio. I due hanno avuto destini giudiziari molto diversi. Il primo, infatti, già ergastolano dal 1996, è stato nuovamente condannato al carcere a vita poiché ritenuto ispiratore di nove delitti, tra cui quello di Sergio Cosmai, il direttore del carcere cittadino trucidato il 12 marzo del 1985. Il suo storico nemico Pino, invece, è collaboratore di giustizia dal 1995 e così ha potuto usufruire delle agevolazioni previste dalla legge che, nel suo caso, si sono concretizzate in soli 14 anni di reclusione.

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