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La Cassazione conferma l`assoluzione di Geronzi e Abete

Confermata dalla Seconda sezione penale della Cassazione l’assoluzione dall’accusa di usura bancaria per Cesare Geronzi, Luigi Abete e Dino Marchiorello, rispettivamente presidenti, all’epoca, dell…

Pubblicato il: 23/11/2011 – 21:51
La Cassazione conferma l`assoluzione di Geronzi e Abete

Confermata dalla Seconda sezione penale della Cassazione l’assoluzione dall’accusa di usura bancaria per Cesare Geronzi, Luigi Abete e Dino Marchiorello, rispettivamente presidenti, all’epoca, della Banca di Roma, della Bnl e di Banca Antonveneta, nell’ambito di un’inchiesta nata nel 2003 da una denuncia dell’imprenditore calabrese Antonino De Masi. La Suprema Corte ha quindi convalidato il verdetto emesso il 2 luglio del 2010 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria con la formula perché il fatto non costituisce reato.
La decisione è stata accolta «con soddisfazione» dall’avvocato Giacomo Saccomanno che difende il gruppo De Masi, costituitosi parte civile, insieme alla Regione Calabria e ai comuni di Gioia Tauro e Rosarno. Contro la sentenza di appello, avevano fatto ricorso, oltre alla procura reggina, anche i legali dei tre banchieri. In particolare, l’avvocato Roberto Rampioni, legale di Abete, ha chiesto l’applicazione della formula assolutoria «per non aver commesso il fatto» pronunciata in primo grado l’8 novembre 2007 dal Tribunale di Palmi. Il processo era scaturito da un’indagine avviata dalla Procura di Palmi dopo la denuncia di De Masi, che aveva aziende nella Piana di Gioia Tauro e che sosteneva che i tassi di interesse sui propri conti diventavano superiori ai limiti consentiti con l’applicazione delle commissioni di massimo scoperto. La soddisfazione espressa dall’avvocato Saccomanno – come lui stesso ha detto commentando il verdetto di stasera – è dovuta al fatto che «con questa decisione della Cassazione, come già è avvenuto in Appello, viene riconosciuto il reato di usura anche se non riconducibile ai tre banchieri. In questo modo, col passaggio in giudicato, possiamo iniziare l’azione per il risarcimento dei danni».

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