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Rapinavano negozi per comprare la droga: 15 arresti a Crotone

CROTONE Investivano i proventi della rapine per acquistare stupefacente da rivendere nelle discoteche e nei quartieri di Crotone, ma anche nelle frazioni limitrofe. Soprattutto cocaina, ma anche ma…

Pubblicato il: 24/11/2011 – 13:30
Rapinavano negozi per comprare la droga: 15 arresti a Crotone

CROTONE Investivano i proventi della rapine per acquistare stupefacente da rivendere nelle discoteche e nei quartieri di Crotone, ma anche nelle frazioni limitrofe. Soprattutto cocaina, ma anche marijuana ed hascish. È quanto emerge dall`indagine della squadra Mobile di Crotone che questa mattina è sfociata nell`operazione “Gold and white”, in riferimento all`oro rapinato nelle gioiellerie oltre che in sale giochi ed altri esercizi commerciali ed all bianco della cocaina spacciata. L`indagine ha rivelato l`esistenza di un gruppo criminale autonomo, ma che agiva con il beneplacito di elementi delle cosche locali. A spiegarlo, nel corso di una conferenza stampa, sono stati il procuratore della repubblica di Crotone Raffaele Mazzotta, il questore Giuseppe Gammino, il capo della squadra Mobile Vincenzo Coccoli e il suo vice Cataldo Pignataro. È stata la serie di rapine e tentate rapine compiute a ripetizione in città tra il gennaio e il marzo di quest`anno a mettere in allarme gli inquirenti che sono partiti dal filmato di una telecamera di sorveglianza piazzata all`interno di una delle gioiellerie rapinate per risalire alla banda. In quelle riprese è stato immortalato l`uomo che si fingeva un normale cliente facendosi mostrare dal proprietario alcuni oggetti da acquistare, ma una volta aperta la cassaforte entrava in scena il complice armato di pistola che compiva la rapina, mentre fuori c`era una terza persona a fare da palo. Una volta identificato il finto cliente in Marco Taverna, ventenne di Crotone, gli investigatori della Mobile hanno piazzato micospie sulla sua Alfa Mito e ne hanno intercettato le conversazioni.
Le indagini hanno quindi portato agli altri complici ed a scoprire che il gruppo di rapinatori insieme ad un`altra serie di persone era dedito a spacciare sostanze stupefacenti. Per le sue attività criminali, tuttavia, la banda doveva avere il necessario beneplacito da elementi delle cosche locali che avrebbe ottenuto grazie alla mediazione di due soggetti: Mario Citati, 34enne di Crotone, attualmente sotto processo con l`accusa di favoreggiamento nei confronti di altri due uomini accusati di duplice omicidio, e Gianluca La Forgia, crotonese di 27 anni.
La copertura delle cosche locali, però, non sempre avrebbe funzionato a dovere, tanto è vero che nel corso delle indagini gli investigatori della Mobile hanno scoperto che l`autore di una rapina, Luigi Scerra, 22enne di Crotone, venne picchiato da esponenti dei clan di Isola Capo Rizzuto che evidentemente si erano fatti garanti della “sicurezza” del commerciante crotonese. In proposito il p
Procuratore della Repubblica Raffaele Mazzotta ha rivelato che la circostanza ha destato molta attenzione da parte del suo ufficio e della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro. «Emerge una sudditanza della criminalità crotonese verso altre forze esterne» ha spiegato Mazzotta, aggiungendo che «gli equilibri si sono modificati rispetto a qualche anno addietro, i vuoti lasciati dalle cosche crotonesi hanno innescato un fenomeno di espansione da altri centri con il rischio di uno scontro tra clan malavitosi per la conquista del territorio».   
Mazzotta ha spiegato che a nove delle 15 persone arrestate la Procura della Repubblica contesta l`associazione a delinquere, anche se l`ipotesi è stata esclusa dal giudice delle indagini preliminari Paolo De Luca che ha emesso i provvedimenti. Il procuratore capo ha dato atto agli investigatori della Polizia di Stato della grande professionalità con la quale hanno dato risposta ad un fenomeno che aveva molto allarmato gli operatori commerciali della città. Il questore Giuseppe Gammino ha ricordato che «l`indagine è nata nel 2010 e si è protratta fino all`estate scorsa» e che durante questo periodo «è stato necessario ricorrere all`istituto del ritardato arresto con l`autorizzazione della Procura nei confronti di molti soggetti scoperti nella loro attività di spaccio per raccogliere maggiori elementi e rafforzare l`indagine». Il capo della squadra Mobile ha rivelato che nel corso delle indagini è emerso che due delle persone colpite dal provvedimento erano già detenute per la detenzione di un`arma con la quale si apprestavano a rapinare una prostituta.
Le ordinanze di custodia in carcere riguardano: Mario Citati, 34 anni; Giovanni Corigliano, 39 anni; Francesco Gallo, 22 anni; Pantaleone Laratta, 23 anni; Emiddio Leto, 23 anni; Giuseppe Maiorano, 20 anni; Ermenegildo Misticoni, 30 anni; Daniele Pugliese, 36 anni; Luigi Scerra, 22 anni; Marco Taverna, 20 anni. Ai domiciliari Donato Bevilacqua, 19 anni; Salvatore Martino, 26 anni; Gaetano Mungari, 18 anni; Salvatore Nicoletta, 28 anni; Giovanni Romano, 22 anni.
Nel corso dell`operazione di questa mattina gli agenti della squadra Mobile in un primo momento non avevano trovato nella sua abitazione Luigi Scerra, ma conoscendo bene le abitudini del giovane, i poliziotti sono riusciti a rintracciarlo nei pressi dello stabilimento dell`ex Pertusola, nell`area industriale, dove pare si fosse recato per compiere un furto di rame.

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