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«Ambiente e sviluppo», la lista del primo cittadino in manette per i rifiuti

A scorrere il curriculum vitae di Pietro Armando Crinò sembra di leggere un “colmo dei colmi” degno di un giornale umoristico. Già, perché il sindaco di Casignana, arrestato per lo smaltimento ille…

Pubblicato il: 24/11/2011 – 15:43
«Ambiente e sviluppo», la lista del primo cittadino in manette per i rifiuti

A scorrere il curriculum vitae di Pietro Armando Crinò sembra di leggere un “colmo dei colmi” degno di un giornale umoristico. Già, perché il sindaco di Casignana, arrestato per lo smaltimento illecito di rifiuti che avrebbero avvelenato un torrente finendo in mare sotto forma di percolato, era stato rieletto alla guida dell`amministrazione comunale con una lista civica dal nome inequivocabile: «Ambiente e sviluppo».
Vecchio conoscitore della politica, Crinò, sessantadue anni, di mestiere fa il medico. Ospedaliero fino al 2005, ha lasciato quella comoda postazione nel 2006 passando alla gestione dello studio radiologico di Siderno di cui è anche il socio di maggioranza. Proprio a questa struttura medica, la relazione del prefetto Basilone, che ha aperto uno squarcio inquietante sulla sanità nella Locride, riserva un passaggio: «Particolarmente eclatante è il caso del laboratorio Fiscer, il cui tetto di spesa autorizzato, nel periodo 2000/2005, è pari a € 10.131.780,00 (dato effettivo 2004 moltiplicato per 6, secondo il parametro teorico di confronto), mentre risultano fatture effettivamente pagate, nel medesimo periodo, per un importo di € 31.544.414,00. Il direttore sanitario del laboratorio era Pietro Crinò, in passato era stato raggiunto da più provvedimenti di polizia».
Il camice, si sa, aiuta parecchio a radicarsi sul territorio e polarizzare attorno a sé il consenso. E lui, socialista per tradizione familiare e per lunga militanza, anche grazie alla professione è riuscito a farsi eleggere per due mandati consecutivi alla guida del Comune della Locride. Alle ultime amministrative, nel maggio scorso, Crinò è stato confermato alla guida dell`ente con il 67,8% dei suffragi. Certo, una percentuale sensibilmente più bassa di quella plebiscitaria di cinque anni prima: nel 2006 aveva ottenuto oltre il 90% dei voti. All`epoca era candidato per una coalizione di liste civiche collocate nell`ambito del centrosinistra. Poi l`incontro folgorante con il centrodestra, complice la paziente azione di tessitura di rapporti con quella coalizione compiuta dal fratello del sindaco, Franco, ex senatore del Nuovo Psi.
Così, nel 2010, è arrivato il suggello dell`assoluta fedeltà allo schieramento che avrebbe poi vinto le Regionali e, in particolare, alla figura del candidato Giuseppe Scopelliti. Pietro Crinò è stato uno dei “cavalli di razza” della lista “Scopelliti Presidente” e ha sfiorato l`elezione a consigliere regionale nella circoscrizione elettorale di Reggio Calabria. Un traguardo fallito di un soffio: 4663 preferenze, 117 in meno di Candeloro Imbalzano, approdato a Palazzo Campanella.

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