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Ricostruito il sistema del pizzo a Reggio

REGGIO CALABRIA L’udienza del processo “Meta” riprende con la deposizione del colonnello Valerio Giardina, l’ex comandante del Ros di Reggio Calabria che il 18 febbraio 2008 ha arrestato il boss la…

Pubblicato il: 25/11/2011 – 11:51
Ricostruito il sistema del pizzo a Reggio

REGGIO CALABRIA L’udienza del processo “Meta” riprende con la deposizione del colonnello Valerio Giardina, l’ex comandante del Ros di Reggio Calabria che il 18 febbraio 2008 ha arrestato il boss latitante Pasquale Condello.
Dopo aver spiegato le varie fasi della cattura del “Supremo”, rispondendo alle domande del pubblico ministero Giuseppe Lombardo e del presidente del Tribunale Silvana Grasso, l’ufficiale dell’Arma ha iniziato a illustrare le risultanze investigative relative alle estorsioni.
In particolare, Giardina sta spiegando la figura di Ugo Marino e la vicenda dell’estorsione subita dall’imprenditore Demetrio Frascati il quale, nel 2007, ha ristrutturato lo stabile sul corso  Garibaldi che ospita il negozio “After fashion” intestato ad Adriana Coppola.
Quest’ultima, moglie di Ugo Marino, aveva presentato denuncia di inizio lavori al Comune di Reggio Calabria. In seguito a un carteggio intercorso con l’amministrazione di Palazzo San Giorgio, il dirigente comunale Saverio Putortì aveva diffidato la Coppola dal proseguire i lavori a causa di una carenza di documentazione. I lavori sono andati comunque avanti per cui il Comune emise  un’ordinanza attraverso la quale ha chiesto il ripristino dell’immobile all’imprenditore ritenuto «fortemente legato a Pasquale Condello», in quanto la figlia era fidanzata con Demetrio Condello, nipote del “Supremo”.
Nel dicembre 2007, Adriana Coppola ha presentato un ricorso al Tar per chiedere la revoca dell’ordinanza. «Non sappiamo come si è sviluppato l’iter al Tribunale amministrativo – ha sottolineato il colonnello Giardina – ma una cosa è certa: lo stabile è stato ristrutturato e il negozio “After Fashion” sta andando avanti».
Per quanto riguarda le estorsioni, «il mio ufficio era riuscito ad eseguire un’attività tecnica all’interno dell’ufficio di Ugo Marino, e lì abbiamo scoperto che Frascati era stato attenzionato dalla criminalità organizzata».
«Non avete parlato con nessuno?» è la frase che i carabinieri del Ros ascoltano grazie alle microspie nell’ufficio di Marino. Una frase che sarebbe stata pronunciata da un tale Nino, non identificato ma ritenuto un «referente dei De Stefano», che rivolgendosi a Ugo Marino avrebbe detto: «Penso che tu queste cose le sai».
Dopo la guerra di mafia, in riva allo Stretto le regole sono cambiate. Pagano tutti, anche i parenti.
«A Reggio Calabria – spiega ancora Giardina – non è necessario andare a chiedere i voti agli imprenditori, ma questi ultimi sanno che, quando iniziano i lavori, sanno che devono mandare “l’ambasciata” alla cosca di competenza».
Ritornando all’estorsione a Frascati, l’empasse sarebbe sorta da un disguido tra Ugo Marino e i suoi parenti acquisiti. Ecco perché, l’imprenditore si sarebbe premurato di dire al referente dei De Stefano: «Mi raccomando, diglielo a Peppe (inteso il boss Giuseppe De Stefano, ndr) che ci siamo messi a posto».
Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, quindi, gli uomini del Ros sono riusciti non solo a fare luce sull’estorsione subita da Frascati che stava ristrutturando la sede del negozio “After fashion”. Ma hanno consentito al sostituto procuratore della Dda Giuseppe Lombardo di comprendere come era cambiato il sistema della riscossione delle tangenti a Reggio Calabria.
La cimice piazzata all’interno dell’esercizio commerciale sul corso Garibaldi si è rivelata, quindi, di fondamentale importanza nell’impianto accusatorio della Procura.
A un certo punto, però, l’imprenditore Ugo Marino sarebbe stato informato della presenza della microspia da un poliziotto, di nome Pippo, che i carabinieri non sono riusciti a identificare.
A rivelare questo particolare è stato sempre il colonnello Valerio Giardina nella seconda parte dell’udienza del processo “Meta” che si è celebrata oggi in aula bunker a Reggio Calabria.

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