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Tegola da 307 milioni sulla Salerno-Reggio Calabria

LAMEZIA TERME «Nel 2013 la Salerno-Reggio Calabria sarà completata. Tranne sessanta chilometri per i quali non c`è un progetto e mancano le risorse». L`ex ministro ai Trasporti, Altero Matteoli, e …

Pubblicato il: 25/11/2011 – 13:37
Tegola da 307 milioni sulla Salerno-Reggio Calabria

LAMEZIA TERME «Nel 2013 la Salerno-Reggio Calabria sarà completata. Tranne sessanta chilometri per i quali non c`è un progetto e mancano le risorse». L`ex ministro ai Trasporti, Altero Matteoli, e l`amministratore unico dell`Anas, Pietro Ciucci, lo ripetono a ogni occasione ufficiale. Quello che dimenticano di dire è che per l`infrastruttura infinita è sorto un nuovo problema. Ed è un problema da 307 milioni di euro. Sono quelli che lo Stato dovrà pagare in scomodissime rate a Impregilo-Condotte per i lavori del quinto macrolotto. Un risarcimento (la transazione è stata firmata da Ciucci e ne dà notizia l`Espresso) dilazionato in diverse tranche: 50 milioni entro il 30 novembre, altri 30 entro fine anno e il resto nel 2012. È un record in materia di contenzioso tra Stato e imprese.
L`accordo conclude anni di contestazioni, iniziate nel 2004 dal consorzio che si è aggiudicato i lavori per il tratto che va da Gioia Tauro a Scilla. Impregilo e Condotte avevano chiesto un miliardo di euro per le inadempienze del committente pubblico. In teoria, la bozza di transazione potrebbe essere ancora respinta: dipende dal parere che fornirà, sulla questione, l`Avvocatura dello Stato. Non è la soluzione più probabile: Ciucci infatti consiglia di pagare. Perché «attraverso la conclusione dell`atto di transazione in argomento, verrebbe soddisfatto l`interesse pubblico alla continuazione della realizzazione delle opere commissionate». Se l`accordo saltasse, invece, le due aziende «interromperebbero l`esecuzione delle prestazioni contrattuali».
Peccato che nessuno si sia concentrato a dovere su questo contenzioso, che avrebbe potuto essere chiuso prima e con una mazzata più sostenibile per le casse pubbliche. Nel marzo 2006 c`era un accordo da 35 milioni di euro su una richiesta di 155, ma l`allora amministratore dell`Anas, Vittorio Pozzi, lo respinse. Così, di anno in anno, si è arrivati al lodo e alla pesantissima transazione.

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